Il pianeta nuvola

venerdì 6 gennaio 2006



La prima volta del volo su Ascoli...
Il decollo, tecnico ed impegnativo come pochi, che se sbagli finisci
irrimediabilmente sulle piante.
Il vento che spazza la vela stesa per terra in attesa del decollo e te la
intreccia.
La neve che dopo 4 ore di attesa per il decollo ti fa perdere la
sensibilità ai piedi.
Poi la natura con le sue montagne che con la neve sembrano fatte di panna
montata, e più a destra le colline e il mare.
I primi decolli, "l'apripista" via radio conferma "condizione ok venite
pure!", uno due tre vele si staccano da terra e iniziano a colorare le
montagne. Poi le condizione cambiano e si interrompono i decolli.
Comincia una snervante attesa; un'ora due poi ok buono: si riaprono le
danze.
"Decolla, arriva sopra le piante poi gira subito a dx, passa sopra la
funivia e dirigi verso monticelli.
Ricorda: se arrivi basso sulle piante non rischiare, non andare verso
monticelli, vira a sx e atterra vicino gli impianti di risalita" le ultime
raccomandazioni di chi ci vola da venti anni.
Decolla Emanuele 1, io lo seguo dopo trenta secondi.
Sollevo di forza una vela ormai bagnata e senza alcuna sensibilità ai piedi
corro... corro verso il nulla, verso il vuoto, verso l'ignoto, verso quel
qualcosa che non so cosa esattamente sia ma che mi attrae più di ogni altra
cosa.
Corro incoscientemente sapendo coscientemente però, che per accettare di
volare devi accettare che si può anche cadere.
Ma questo la vita ce l'ha insegnato solo che il volo, da grande maestro
quale è, ce lo ricorda senza mezzi termini.
Spicco il volo, mi sistemo sulla selletta e viro subito a dx, seguendo a
distanza il mio omonimo.
Passo sopra la funivia e x 1 minuto 20 metri sotto mi me vedo solo alberi:
se succede qualcosa son dolori.
Arrivo al versante est della montagna, finalmente non ho più alberi
sotto il sedere ma 1000m di quota, poi alzo lo sguardo e sorpresa: una nuvola
bassa e larga.
"Cavolo cavolo cavolo che faccio? - risponde Emanuele1 - segui me, io ho il
gps non preoccuparti"
C'è ancora tempo, tiro fuori la pentax di lorenzo e inizio a far foto....
Mi avvivino silenziosamente sento solo il frusio dell'aria che accarezza la
mia vela.
Le sensazioni vanno dalla paura all'emozione vera e propria.
Eccola, l'incredulità inizia a prendere il sopravvento...
Il sogno di un bambino, toccare le nuvole.... Lo sto facendo ;-)))))))))))
Ho la pelle d'oca ;-))))
Quando mi infilo completamente mi sembra quasi di essere su un'altro
pianeta.... il "pianeta nuvola"
IL SILENZIO!
La paura scompare e mi godo questi 30 interminabili secondi nel "pianeta
nuvola".
La prima volta in una nuvola... non ci credo non può essere vero. C'è l'ho
fatta, ho realizzato il mio sogno bambino!
Il silenzio surreale viene rotto solo dalla radio:"Manu che succede? non ti
vediamo e non ti sentiamo, tutto ok?" - mio fratello preoccupato.
"Tutto ok - singhiozzando - è... è... è che non ci sono parole!"
"Ti credo, comunque non toccare i comandi e rimani fermo x non cambiare
direzione - ok ok"
Si intravedono le prime forme, le case, la città!
A malincuore mi rassegno di dover abbandonare il "pianeta nuvola", esco e
vedo Emanuele1 500m più avanti e poi guado giù: wow!!!!! ;-)))))))))))))
Ho ancora 600m di quota e vedo di grattacieli piccoli piccoli.
foto foto foto... Poi prendo il telefono: chiamo gli amici più cari!
Non si fa lo so ma le condizioni sono ottimali, la vela scivola
silenziosa e
senza scossoni nel vento e mi posta dolcemente fino a Monticelli. Metto via
il telefono ma non la pentax, ho ancora parecchia quota e ne voglio
approfittare ;-)))
Raggiungo i grattaceli e trovo Emanuele1 che fa delle virate x smaltire
quota e prepararsi all'atterraggio: in posa... click. Perfetto, una delle
foto più belle mai fatte ad in volo, un parapendio e sotto dei palazzi.
Fantastico!
Sono 200m sopra i grattacieli, adesso iniziano a far paura.
Metto frettolosamente via la fida pentax, passo sopra l'atterraggio
(situato
tra la chiesa e l'ospedale) ultime indicazioni via radio di Lorenzo, passo
sopra l'ospedale, con una virata a 90 a sx punto verso ascoli e poi 180 sx
per andare verso l'atterraggio. Perdo ancora quota, i grattacieli adesso
sono ad altezza viso ed incutono davvero timore.
Guardo in basso, non ci sono altre possibilità, l'atterraggio è uno solo:
quel lungo campo d'erba tra ospedale e chiesa.
Per rendere più divertente la cosa ci sono delle 6 file di piante di ulivo
messe in orizzontale :-|||
Smaltisco la residua quota sopra l'ultimo palazzo prima dell'atterraggio,
poi appena passo oltre la vela va giù più rapidamente di quello che avevo
calcolato. Rimango freddo e mi trovo un'altro spazio per atterrare.
Atterro tra gli applausi di alcuni bambini entusiasti, li saluto sperando
che un giorno non lontano anche loro potranno realizzare il loro sogno da
bambini...

Mané