anteprima Purverera

lunedì 21 aprile 2008

Doveva essere una giornata di riposo....

E invece all'ultimo minuto non ho saputo rifuitare l'invito dell'amico
Nuvola Rossa di andare a provare (e pulire, negriero! :-PPPP ) qualche
tratto della Purverera.

Per me era un richiamo troppo forte, finalmente potevo vedere e toccare,
con mano (ahimè :-(((( ), quel percorso e farmi un'dea di casa potesse
essere.


La prima cosa che mi ha colpito di questi 50km è la bellezza dei posti
:-)))))))))))

Pensavo che la Purverera fosse SOLO un giro difficile, invece come prima
cosa devo dire che è bello!

Boschi prati fiori fossi vigneti e panorami si alternano lasciandoti
senza fiato :-))))))))

Mi ci vorrebbero almeno dieci pagine per descrivere quei posti, e SOLO
ADESSO capisco perchè quel matto non vuole che si facciano foto durante
quel giro: non renderebbero minimamente l'idea!!!

Ha ragione lui, certi paesaggi bisogna vederli di persona, una foto non
riuscirebbe mai a rendere l'idea di ciò che sono veramente.


Mentre andavo in moto pensavo a questo giro e lo paragonavo al volo,
ditemi che sono fissato, ma questo giro assomiglia al volo col parapendio.

"Che ss'è fumato Mané?" starete pensando...

Mi spiego.

Nel volo per raggiungere una meta (ad esempio la cima del vettore) e
godere di superbi panorami devi lottare.

Si ok, sarà una esagerazione ma il volo è una specie di lotta, devi
cercare le correnti ascensionali, trovarle e saperle "usare" per salire,
osservare bene tutto ciò che ti circonda per capire fino a dove puoi
spingerti senza rischiare di farti male. Certo sarebbe più facile
prendere un'elica mettersela dietro le spalle e in 10 minuti saresti
sulla cima, però...

però voui mettere la soddisfazione di esserci arrivati da soli senza
aiuti di nessuno, solo sfruttando le forze che madre natura??????

La Purverera è come il volo, devi lottare per arrivare in cima, però
vuoi mettere la soddisfazione che si prova dopo???? :-))))))))))


Ora, il concetto di percorso facile o difficile è molto relativo e
dipende da troppi fattori: la moto le gomme la condizione fisica (da non
sottovalutare minimamente in questo giro) la bravura...

Quando un anno fa inventai insieme ad un amico la VDC pensavo di aver
trovato dei perscorsi al limite per una Transalp.

Tutti e due eravamo dei neofiti dell'off, e non avevamo dei termini di
paragone, però eravamo certi che oltre non si potesse andare.

Poi ho conosciuto MIF e le Forchette Volanti, dove c'è gente che di off
ne fa e tanto: ho iniziato a uscire con alcuni di loro, e mi sono
accorto che i limiti, miei e della mia moto, erano ben più "alti" di
quelli che pensavo :-)))) e piano piano ho iniziato ad affronatere
difficoltà che prima non mi sarei minimamente sognato.

Ora, la mia impressione alla luce di 50km percorsi ieri è che ci sono
dei tratti si difficili, ma non impossibili.

Certo, in alcune occasioni bisogna dare gas e salire su fidandosi della
moto, cosa affatto semplice perchè certe salite e certe discese incutono
paura.


Ma la vera difficoltà, a mio modesto avviso, è un'altra: la tenuta
psicofisica ('mmazza che parolona).

Rimanere lucidi per 200km, tutti senza un attimo di respiro, mette a
dura prova oltre che il fisico la mente e questo per chi in off non ci
va spesso, questo può rappresentare la vera difficoltà.

Puoi essere bravo quanto ti pare, ma se non sei allenato e non riesci a
rimanere concentrato per tutta la durate del giro, sono dolori.

Ne so qualcosa io, che in off ci vado mediamente ogni due settimane:
dopo i 50 km ero alla frutta.


Ciao

Mané