Lettera ai volatori

sabato 6 marzo 2010

Ciao, mi chiamo Alessio, e ho un giorno.
Sono il frutto dell'amore di due persone molto speciali che si chiamano Sara e Lorenzo.

Scrivo qui su consiglio di mio zio Manè per chiedere qualche consiglio e qualche informazione su un oggetto chiamato "parapendio".
Vedete, fino a qualche giorno fa, quando sonnecchiavo nella pancia della mia mamma, sentivo parlare i miei di una strada "cosa" strana ma bella (a mio padre vibrava la voce dall'emozione quando la pronunciava, mia madre invece la pronunciava con tono preoccupato) chiamata parapendio, di un luogo incantato chiamato Castelluccio, e quel matto di mio zio Manè dopo manco dodici ore dalla mia nascita parlava già di un'altro aggeggio strano chiamato Trike.

Ora, io non ci capisco nulla di tutto queste parole strane e al momento, detto in tutta sincerità, ho altro a cui pensare.
Ma se poco poco conosco i miei, sono sicuro che appena sarà possibile mi accompagneranno a Castelluccio ad annusare il profumo dei fiori, ad ammirare le sfumature della piana, ad asservare a bocca aperta il sole tramontare...
Cosi come sono sicuro che mio padre e quel malefico di mio zio se ne andranno con quel coso... come si chiama... ah si parapendio, con grande rabbia e paura di mia madre!

A presto
Alessio

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