io volo... da solo!

domenica 26 febbraio 2012

Dopo il mancato volo su Ascoli di ieri sera ho deciso di giocare il tutto per tutto questa mattina, conscio della perturbazione in arrivo. Com'è andata? Quando in decollo ho incontrato uno psicologo dell'ospedale di Ascoli ho pensato che fossero venuti per internarmi in un manicomio... Per fortuna questo dottore mi ha lasciato proseguire per la mia strada, per fortuna in quanto un volo cosi bello ad Ascoli non l'avevo mai fatto! Decollo da manuale e rapida corsa sulla neve poi un paio di yahooooo urlati mentre sorvolavo le piste del Monte Piselli e poi via verso est, verso la stupenda Ascoli.

Un po di turbolenza iniziale, poi un dolce scivolata fino a S. Marco, di nuovo delle belle termice che non ho sfruttato causa poco tempo poi le virate finali su Monticelli e un atterraggio reso ostico dal vento teso.

Per il resto giudicate voi...

Ciao
Mané
















































Martinsicuro - Martinsicuro

sabato 25 febbraio 2012



Il volo che non ti aspetti è li, servito in una fredda giornata di febbraio, di quelle giornate da passare al caldo vicino al camino con la ragazza. Ma la malattia del volo a volte ti fa perdere il lume della ragione e ti porta a fare... qualche cazzata!

Ma si, che cazzata sia, fino all'ultimo respiro, fino all'ultima goccia mi miscela, fino all'ultimo soffio di vento!
In fondo c'ho preso gusto a seguire il mio istinto e ormai la nomea di "pazzo del villaggio" me la son beccata, per cui tanto vale proseguire per la mia strada!

15 litri di miscela: ci sono volatori che ci volano per un mese, io si e no una giornata. All'inizio sono tentato di caricarne solo 6 ma poi opto per i canonici 10 litri (non si sa mai!). Fa freddo, il cielo si sta comprendo e, cosa peggiore, c'è una perturbazione in arrivo: l'idea è di fare un voletto breve fino a Villa Rosa ma il mio istinto mi dice di partire con tanta benzina...

Decollo in maniera inecepibile e mi fiondo verso S. Benedetto rincorrendo per alcuni secondi, alcuni gabbiani che dormono al margine della Sentina. Arrivo al porto dopo dieci minuti di volo ma è presto, troppo presto per pensare di aspettare in volo, l'arrivo dei carri; e allora che si fa, ma soprattutto dove si va? Pedaso? No, troppo noioso! giulianova? No, troppo noioso anche questo. Allora dove si va? Monteprandone, se non si balla non è male...

Monteprandone
Viro verso ovest, sorvolo lo stadio delle Palme e mi avvicino con moltissima cautela alle colline pronto a fare dietrofront in caso di turbolenza molesta! La vela si muove repentinamente nei pressi della SS16, trattengo il respiro per alcuni interminabili secondi con il mio cuore che inizia a pulsare freneticamente, ma come accarezzare le colline torna ad avanzare sicura, senza nessuno scossone, senza incertezze!

Monteprandone con il suo antico borgo, si staglia alto sulle dolci colline picene ricoperte di un labile strato di soffice neve, mentre qua' e la' sprazzi di campi arati riemergono del gelido ghiaccio. Antichi camini sparano in cielo del caldo fumo bianco mentre intorno solo alcuni sparuti automobilisti hanno osato abbandonare il tepore casalingo per andare per centri commerciali... Sorvolo la casa di Peppe, un volatore di vecchia data, uno che ne potrebbe raccontare di cotte e di crude sul volo ma non oggi, oggi anche lui è rintanato nella sua casetta al caldo o forse è a fare il matto su qualche pista da sci...

Monteprandone è ormai alle mie spalle mentre la vallata del tronto, come un red carpet (te piace eh? ho scritto red carpet mica tappeto rosso? sò fregno vero?mavaff  ;-)  ), si è srotolata al mio arrivo: devo decidere il da farsi! Ascoli è un gran bell'obiettivo però è lontano e poi c'è la perturbazione in arrivo... ma si VAFFANCULO, proviamoci! Proviamoci accidenti, non voglio passare la vita a rimpiangere le cose che avrei poture fare e che non ho fatto!



Salgo a quota 400 metri e viro verso verso destra, verso Ascoli, verso quella citta' da cui sono partito per andare a scoprire il mondo! la mia vela scende dolce fino alla Salaria e poi gira deciso verso ovest lambendo i comuni di Monsampolo, Spinetoli, Castel di Lama fino ad arrivare ad Ascoli, la citta' delle cento torri! La vallata è ricoperta da uno spesso strato di neve che annulla i colori tipici di questa vallata e la fa apparire arida, sterile e triste, come la steppa siberiana: è la magia della neve che trasforma ogni cosa.  

Tutta questa desolazione mi mette un po paura, ma poi mi fa sorridere di gusto; sorridere perchè, per l'ennesima volta sono solo nonostante i tanti amici ma è sempre stato cosi, sono sempre stato solo nei momenti importanti e difficili della mia vita! "dai Manè, ce la farai anche questa volta e te ne tornerai a casa con quel sorriso beffardo di chi non si è mai arreso alla vita!"

Monticelli

Arrivo a Monticelli, immediata periferia di Ascoli; per un attimo sono tentato di scendere ma poi mi accorgo che nel serbatoio ci sono ancora sei litri di miscela: quasi quasi provo a tornare a casa!
Ma si proviamoci di nuovo, tanto oggi non potrei stare in nessun altro posto che non si stare aria!

Disegno dei larghi cerchi in aria, vorrei andarmene fino ad Acquasanta dai miei ma non me la sento di rischiare e me ne torno verso casa lambendo il lato sud della vallata del Tronto. Osservo la superstrada Ascoli-Mare e penso ai tanti automobilisti che mi stanno ossservando, per un attimo salgo con loro e mi godo il caldo ma soprattutto la musica, quella si che mi manca quassù! Mi manca Vasco e gli Stadio, gli U2 e i Pink Floyd, i Litfiba degli esordi e le canzoni di Bennato, mi mancano le cuffie e i mangianastri, la musica a palla e i sogni ad occhi aperti, mi manca... pensare che la musica possa cambiare il mondo! Ma va bene cosi, intanto continuo a volare e ad ascoltare Vasco mentre scrivo!

la vallata del tronto

Il fiume Tronto scende sornione a valle, ormai il suo greto è ridotto ad un canale e le golene che ne caratterizzavano il corso sono solo un ricordo sbiadito, più in alto i borghi del teramano sembrano osservare silenzione le mosse del nemico storico: lo stato Papalino! Colonnella, fiera e maestosa come sempre, sorveglia l'ingresso sud della vallata del Tronto mentre più a valle, Martinsicuro sta combattendo la sua guerra personale contro l'erosione delle coste.

Colonnella


Nei pressi della SS16, dopo due ore mollo finalemente il gas e mi lascio scivolare silenziosamente verso il mare. Torno verso casa e Marty affacciata al balcone e penso bene di scriverle un messaggio:"...io sono ancora qua', eh... gia', eh... gia'"  

Una lacrima mi scende dal viso e si disperde nel cielo

Ciao

Mané

le foto sono qui: https://picasaweb.google.com/109494104851010723245/ParamotoreMartinsicuro190212?authkey=Gv1sRgCP23nqWrmavjLw

Il mare d'inverno

domenica 12 febbraio 2012




"Il mare d'inverno
è un concetto che il pensiero non considera.
E' poco moderno,
è qualcosa che nessuno mai desidera..."

Il mare d'inverno è desolatamente affascinante con la sua spiaggia deserta, gli chalet abbandonati alla furia del mare e i giocattoli sepolti dalle mareggiate che spuntano dalla sabbia. Il mare d'inverno è un cane abbandonato, selvaggio, triste, randagio, rassegnato alla sua vita d'oblio! Ma com'è il mare d'inverno ricoperto dalla neve? E' senz'altro affascinante, meno triste ma comunque randagio, inaspettato nei suoi colori tenui, estroverso con le sue piante dalle forme molto fantasiose per via della neve, allegro per via dei tanti bambini che vi si recano a giocare, cattivo e forte per via delle mareggiate che imperversano sulla spiaggia! Il mare d'inverno è...

Sabato 11 febbraio ore 12.45 Martinsicuro. Sono tre giorni che sogno di volare ma per varie ragioni non mi è stato possibile...ma oggi no, oggi voglio e devo esserci. Mi vesto stile "spedizione artica" e mi reco al mio decollo di riserva, proprio davanti al Simpaty hotel. 

Una gelida brezza da nord spazza la poca neve rimasta a terra mentre ad est giganti cavalloni fagocitano fragili scogli che strenuamente difendono l'esile spiaggia dall'erosione; osservo speranzoso la manica a vento e per qualche secondo le parlo: "non farmi brutti scherzi oggi, ci tengo a fare un bel volo! Voglio godermi questo spettacolo per cui fai la brava ed avvisami se il vento cambia, ok?" La manica a vento mi osserva perplessa o forse sono solo in preda a delle visioni.

"...se il vento cambia avvisami ok?"

Un'ultimo controllo a cosciali, motore e vela e inizio a correre verso il vento!
E' una corsa faticosa quella di oggi, i 4 strati di abbigliamento ostacolano il mio incedere rendendo goffa e lenta la mia corsa mentre il vento gelido sembra voglia impedire alla vela di staccarsi da terra!
Per un istante sono tentato di fermarmi ma quando arriva la poderosa spinta del mio paramotore non ce n'è più per nessuno e in pochi secondi mi ritrovo scataventato in aria! :-)

Salgo a quota di sicurezza e viro verso sud mentre dal mare il riverbero del sole inizia a solleticarmi piacevolmente. E' una Martinsicuro nuova quella che si presenta ai miei occhi, il bianco della neve attenua alcune schifezze di questo paese e ne esalta la bellezza della (poca) spiaggia. Un piccolo bosco a latere del biotopo, con suoi colori grigi, richiama la mia attenzione per la sua bellezza e il suo ghiacciaio improvvisato.

steppa siberiana?

Visto dall'alto è davvero suggestivo, peccato che tutti in questo maledetto paese abbiano occhi solo per il biotopo e si siano dimenticati questo angolo di steppa siberiana: peccato, poteva essere un logo dove far giocare i bambini in estate e un vero rifugio alla sparuta fauna locale d'inverno!         
Il mare d'inverno sara' pure affascinante ma i miei occhi sono sempre rivolti lassù, al picco più alto della zona, a Colonnella, che si staglia candida e solitaria sulla sommita' della collina: devo andarci!

Colonnella


Sorvolo la zona industriale di Martinsicuro ed in breve sono ai piedi della collina, ma nell'aria c'è qualcosa che non va, forse a causa del vento da nord la vela si muove pericolosamente, provo ad allontanarmi e a far quota ma la situazione non cambia, devo rinunciare..accidenti accidenti accidenti!       
Purtroppo nella vita, come nel volo, arriva il momento in cui ci si deve saper accontentare, e questo (accidenti) è uno di quelli (accidenti)! 

Il broncio mi passa alla vista di un treno sotto di me: lo vedo filar via diretto verso sud e per un attimo mi ritrovo catapultato su un sedile lato finestrino a veder scorrere l'Italia innevata con il "tu tun" degli scambi come sottofondo e le mille storie dei viaggiatori servite in una cabina da sei posti forse nemmeno riscaldata.  Mi mancano le storie dei viaggiatori dei treni, le mille amicizie che durano il tempo di tre, forse cinque fermate, la cordialita' di alcuni passeggeri e l'arroganza di altri, la puzza di piedi dei treni notte e quella di libri dei treni degli studenti, gli sguardi e i sospiri per una ragazza che speravo potesse..., i giochi da bambino sui treni deserti per il Friuli e le lasagne alla stazione di Bologna, le speranze dei viaggi a Milano e la paura di perdere la coincidenza a Mestre, il ponte che portava a Venezia e il fuoco acceso sulla sommita' della raffineria di Falconara, il "tu tun" incessante degli scambi e la musica del mangianastri sparata a palla sulle orecchie, il treno che riparte da una stazione dopo un lungo viaggio e la rabbia per non poterci risalir sopra...  
"tu tun, tu tun..."
Storie di speranze, stazioni, treni non presi e di ragazze... magari un giorno ve le racconterò! 

Non sara' un vento stronzo da nord a imperdirmi di realizzare i miei sogni, non posso andare a Colonnella, pazienza, vorra' dire che andrò altrove! Villa Rosa ed Alba Adriatica sono ai miei piedi e dormono sornione ricoperte da una candido manto di ovatta gelata, devo solo scovare i posti che vorrei vedere, che mi emozionino, che mi diano la linfa vitale per andare avanti! 

Alcuni pedalò giacciono sulla spiaggia semiricoperti dalla spiaggia e dalla neve: è un'immagine desolante eppure è il simbolo di questo volo! La desolazione unita alla magia della neve!

Il mare d'inverno
Ad Alba Adritica la neve fa la sua comparsa sulla spiaggia fino a lambire il bagnasciuga. Dall'alto questo manto bianco sembra un tappeto ben tessuto che conduce verso sud, fino a Giulianova poi ancora più a sud fino all'infinito. Incredulo di fronte alla magia di questo spettacolo, decido di toccare con mano, anzi no, con piede, questo luogo; viro verso nord, perdo lentamente quota ed allungo il piede fino ad accarezzare dolcemente neve e sabbia: il tocco mi da una scarica di adrenalina che mi fa perdere il controllo del mezzo e che mi fa dimenticare per un secondo il freddo pungente che mi sta bloccando la circolazione del sangue.
Un campo da beach volley se ne sta li, solo ed abbandonato a se stesso, in attesa che torni la bella stagione e che torni ad essere un punto di aggregazione per tanti ragazzi: è l'ennesimo simbolo del "mare d'inverno"!

Solo ed abbandonato
Il freddo alle mani si fa sentire e decido di tornare a terra per riscaldarmi un po'. Il mare è ancora arrabbiato e scarica tutta la sua ira sulla costa e su alcuni poveri e modesti scogli. Sono assorto nell'osservazione di quello che rimane di queste barriere quando da una di queste scovo alcune foglie fossili, provenienti da chissa' quale epoca e luogo...

foglie fossili
Il vento è ancora sostenuto e le mani ancora intorpidite ma capisco che è ora di tornare in aria prima dell'arrivo di una nuova perturbazione. Decollo alla buona, come sempre, e mi dirigo verso nord verso la zona marchigiana della costa. Qui di neve ce n'è poca, quasi per niente e lo spettacolo che mi si para di fronte non è nulla di eccezionale, quello che salta subito ai miei occhi è una strano scarico sul fiume Tronto... 

la foce del fiume Tronto
La riserva della Sentina mi regala qualche scorcio niente male, mentre il lungomare non riesce a suscitare in me particolari emozioni. Putroppo la neve si è sciolta in fretta ed io sono arrivato tardi!

Sentina
Il freddo alle mani inizia a farsi sentire, vorrei scendere di nuovo ma opto per una ritirata a casa, con una piccola deviazione allo stadio. Cerco in tutti i modi di riscaldare la mano destra che poi è quella con cui accelero ma con risultati molto deludenti. Sorvolo lo stadio di San Benedetto e preso dall'entusiasmo provo a salire verso Acquaviva Picena ma c'è turbolenza e devo fare dietrofront. Determinato a non tornare a casa punto verso la A14, trovo un varco privo di case tra la ferrovia e la sopraelevata poi viro verso destra sorvolando il centro commerciale di Porto d'Ascoli. La vallata del Piceno è ai miei piedi, mentre Colonnella e Monteprandone fanno bella mostra di sè su delle dolci colline.

La vallata del Piceno
Un prurito mi assale, è quel genere di prurito che mi porta a raggiungere posti impossibili, ma non oggi, oggi il freddo pungente ha la meglio e devo far rotta verso casa.
Raggiungo il fiume Tronto all'altezza del ponte della A14 godendomi gli ultimi sprazzi di sole e di neve che qui ricopre ogni cosa. Sotto di me la vita scorre al calore dei camini e dei riscaldamenti, mentre quassù... la vita scorre molto più lenta ed intorpidita. Mollo il gas e plano dolcemente fino al mare sorvolando il confine tra Marche ed Abruzzo.

terra di confine
La perturbazione è gia' arrivata e inizia a farsi sentire con tutta la sua forza: ho giusto il tempo per posarmi dolcemente a terra e scappare a casa con le mani ormai prive di sensibilita' per via del freddo.

Non amo gli eroismi, ma oggi era importante esserci e mostrare queste zone con la neve.

Alcune foto della giornata

lungomare di Martinsicuro

vigne
villa
Foce del Vibrata

Lungomare di Alba Adriatica

particolare

Uliveti
foce del Vibrata
Mareggiata
foce del Tronto

Monteprandone

lungomare di Porto d'Ascoli

Acquaviva Picena
SBT
Stadio Riviera delle Palme
Ragnola
Pista da sci improvvisata

Colonnella

Monteprandone

Porto d'Ascoli
A14
SS 16

Martinsicuro
Lungomare di Martinsicuro

Martinsicuro con la neve

Colonnella sullo sfondo
 
vallata del Tronto vista verso est
 
Ciao

Mané