Questo report lo voglio dedicare ad una amico, un membro del CDT uno che
non scrive mai nella ml. Lo voglio dedicare a lui questo racconto
sapendo che probabilmente nemmeno lo leggerà ma non è questo che mi
importa. Questo report lo scrive uno che in moto ci va per passione e
che quando vede un bel posto si immagina già il giorno in cui lo
mostrerà orgoglioso ai suoi amici e li vedrà rimanere a bocca aperta, ed
è ad uno come me che lo dedico: uno che non gli daresti manco un
centesimo ma che quando va in giro in moto si fa sempre in quattro per
aiutare i suoi compagni di viaggio.
Dei quattro incontri lissta organizzati questo è stato in assoluto il
più difficile per me: se da un punto di vista organizzativo ero a posto
(i percorsi li conoscevo a memoria) e Marty teneva sotto controllo tutto
il resto, quest'anno avevo l'incognita meteo.
Sarà che sono troppo apprensivo, ma portare 20 moto per sterrati sapendo
per certo che troverai fango non fa stare tranquillo nessuno. Passo i
giorni precedenti l'incontro con una finestra fissa su ilmeteo.it e
osservo sconsolato l'evolversi della situazione...
Nuvola rossa mi manda un messaggio di speranza...
"Certo che la sfiga ti ha beccato in pieno.
E' dal 15 giugno che non piove e il ritorno del brutto tempo lo becchi
proprio alla Via -Del- Ciauscolo.
Ti faccio gli imbocca al lupo ne avrai bisogno"
e si offre di venire con me a fare il pregiro della Vdc.
Ci ritroviamo con i fo, marzio e la sbri, luca ed orfeo (in versione
"parole crociate sul portapacchi") ad ascoli, lasciamo i furgoni ed
andiamo verso casa.
Il tempo di sbavare sul gs 800 di uno dei fo (gran bella moto,
complimenti) che siamo in sella.
Primo sterrato, facile facile fino a dove finisce il mondo: un
susseguirsi di panorami e di casette a schiera abbandonate da decenni.
Il silenzio che regna sovrano da queste parti viene rotto solo dal rombo
dei nostri bicilindrici.
Racconto di quella volta che con le forchette siamo saliti lassu, oltre
la fine del mondo e della bellezza di quei posti, ma oggi non c'è tempo:
sasso spaccato ci aspetta!
IN SEEEELLA!
Scendiamo lentamente a valle per poi tornare a salire fino all'ennesimo
paese disabitato.
Da qui percorriamo uno sterratino sfiziosissimo che si infila nel bosco.
Un susseguirsi di saliscendi facili facili ci portano a tallacano,
proprio sotto sasso spaccato.
La salita a Sasso spaccato si rivela più difficile di quello che pensavo
per via della.... polvere.
"Ma non doveva piovere?" Già ma evidentemente eolo, impietosito, aveva
deciso di spazzar via le nuvole e concederci un pomeriggio di assoluto
divertimento.
Saliamo distanziati, la polvere sollevata dalla moto che precede non fa
vedere assolutamente nulla.
Sosta a sasso spaccato e appena la Sbri si toglie il casco urlo: IN
SEEELLA!!!! :-PPPP
Torniamo a casa, ci congediamo con orfeo (grazie per l'aiuto) e filiamo
veloci fino ad ascoli.
Al parcheggio dei furgoni troviamo quasi tutti i lisstaioli e decidiamo
di fare un serpentone unico fino al rifugio.
Parto davanti, piano nei paesi ma come sono fuori inizio ad aprire il gas.
Non c'è storia con uno come bibo, io faccio la mia andatura veloce ma
mai impiccata, fino a quella serie di curve, sx dx secca penso "e se mi
si para davanti un bus?" detto fatto all'uscita mi ritrovo davanti un
autobus. Stringo di più la curva, guardo gli specchietti: bibo mi è
addosso e dietro paolo fo finisce a terra.
MI SI GELA IL SANGUE
Parcheggio subito la moto e corro da lui: il bus si è fermato in tempo e
paolo non si è fatto nulla.
Anche il lupa è caduto ma non si è fatto nulla. Fiuuu pericolo scampato,
ripartiamo e il lupa cade di nuovo: ma c'ha preso gusto a cadere?
Saliamo al rifugio, propongo a bibo di fare un paio di sterratini che
tagliano la strada asfaltata.
E' ormai buio, vado avanti e una volta raggiunto la fine dello sterrato
mi giro dietro e "dov'è bibo?"
Spengo la moto, ma non sento niente, dopo un po arriva e mi dice di
esser caduto.
Miii cominciamo bene questa VDC: 5 cadute di cui quella di bibo che è
uno dei manici del gruppo.
Si sa le brutte notizie non vengono mai da sole, al rifugio vengo a
sapere che fabio è caduto vicino casa e si è fatto male :-(((((((
Penso"lasciamo perdere la VDC ed organizziamo la VDS Via del Santo, un
pellegrinaggio fino a s. Gabriele che è li vicino"
Cerco di non perdermi d'animo e di farmi coraggio"manè sei l'unico che
conosce il percorso, fuori sta piovendo, e sei senza scopa... che ci
vuole a fare una VDC in queste condizioni? La farebbe anche un bambino..."
Non so quante persone in una situazione del genere, sarebbero rimaste
impassibili e fredde...
La serata passa allegramente, merito del mai immutato spirito della
lissta ma anche dell'ottimo vino rosso e della grappa.
Un raggio di sole si infila attraverso la finestra della mia camera, e
annuncia una giornata che si farà ricordare; il sole splende sul
rifugio, ma delle nuvole nere non preannunciano niente di buono.
Arriva Fulvio di Fermo, arriva mio fratello con la ragazza e siamo
pronti a partire.
Già ma dov'è il gatto? Mi arriva un sms, verso roma diluvia ma proverà
lo stesso a venire.
Mando avanti gegè, e io chiudo il gruppo.
Percorro i primi km, come usciamo dal bosco quando vedo un falco
volteggiare tranquillo.
E' una costante degli ultimi giri, prima l'aquila adesso il falco...
speriamo sia di buon augurio :-)
Primi km di strada facile facile poi il primo tratto un po più
impegnativo, niente di trascendentale sia chiaro, ma la pioggia caduta
la notte rende questo tratto un po rognosetto.
Salgo per primo e mi fermo appena trovo un po di spazio per aiutare gli
altri.
Qualcuno cade qualcuno suda sette camicie per venir fuori altri salgono
tranquillamente, ma tutto fila liscio. Raggiungiamo una radura e ci
fermiamo a cambiare un paio di leve rotte, qualcuno ne approfitta per
perdersi nell'incantevole panorama che gli si para di fronte... :-))))
Risaliamo in sella, altro sterrato leggermente impegnativo, Luca ahimè
decide di proseguire su asfalto.
Filiamo tutti veloci, anche troppo tant'è che sbagliamo a girare e
dobbiamo tornare indietro.
Raggiungiamo l'imbocco della sterrato del tubo, piove, mando gegè e
marzio a fare una veloce ricognizione:"non è aria, rischiamo di farci
male". Frega niente si salta, siamo qui per divertirci non per fare gli
sboroni! Bypassiamo su asfalto e affrontiamo velocemente l'ultimo tratto
della mattina, una strada larga che in poco tempo ci porta a S. Marco.
Succulento pranzo a base di panini a all'una siamo di nuovo in sella.
S. Giacomo poi giù fino per uno sterrato dove una coppietta stava
cercando un po di intimità...
ma non sapeva che proprio di li sarebbero passati i lisstaioli...
Proseguiamo verso macchia da sole, Luca un po in difficoltà vorrebbe
mollare ma lo esorto a non farlo, gli dico di andare per la propria
strada che non abbiamo fretta.
Gegè Marzio Bibo si fanno in quattro per aiutarlo, vedo bibo spiegare a
luca come guidare in off e mi metto anche io a fare quello che dice, da
uno come lui ho solo che da imparare.
Luca decide di bypassare la via dei cinghiali e farà bene: dopo i primi
metri dove non abbiamo avuto grossi problemi, il fango blocca tutto il
gruppo costringendo qualcuno a smontare il parafango anteriore, altri a
camminare per diversi metri con la ruota anteriore bloccata.
Ma i miei compagni di ventura non si lasciano intimorire e proseguono
nonostante le difficoltà.
Decido a malincuore di bypassare la parte finale dello sterrato e di non
fare la salita della ginestra, e di andare spediti a fare gli sterrati
intorno roccafluvione.
Primi pezzi facili facili, l'ideale per godersi i panorami e per
osservare sconcertati i danni provocati dall'incendio dello scorso anno,
fino a quando arriviamo al mulino arena e mi torna in mente un guado
fatto durante la Purverera, penso tra me e me:" e' l'ideale per far
giocare i miei bambini :-PPPPPPPP"
Chi mi era dietro mi guarda perplesso svoltare verso sx su una strada
che nemmeno si vedeva, ma quando vede gli schizzi dell'acqua non ci ha
pensa due volte ed è parte a tutta.
Morale della favola: 20 bambinoni un po cresciuti che si mettono a
pescujà (detto in ascolano) nel guado. Dovevate vederli, sembravano dei
bambini di 5 anni in spiaggia, stessa faccia contenta e spensierata
:-))))))))))))
Parlo con Gegè che mi consiglia di fare lo stesso l'ultimo sterrato, ed
avrà ragione.
Andiamo a roccafluvione dove come per magia spunta il gatto: questa si
che è una sorpresa!
Gli faccio lasciare i bagagli nella jeep e gli dico di seguirci.
Primi metri di strada pianeggiante, poi arriviamo al tratto impegnativo.
Solite noiose (forse) inutili raccomandazioni su cosa li aspetta e parto
a tutta.
Passo nella parte sx della strada, ma quando provo a cambiare lato la
moto fa letteralmente un testacoda: arriva paolo fo perplesso e mi
chiede:"cazzo fai, li? Niente -- rispondo io -- gioco con la moto"
riparto deciso, il fondo è ottimo e la moto va su che è un piacere.
La faccia entusiasta dei lisstaioli la dice lunga sulla bellezza di
questo tratto, la ciliegina sulla torta del giro del sabato.
Saliamo al belvedere e ci facciamo coccolare dalla cucina della
proprietaria.
Antipasti e poi giù con le tagliatelle funghi e tartufo: 4kg di
tagliatelle x 20 persone, E' RECORD!
La proprietaria ci saluta soddisfatta, ma la guerra non è ancora finita:
c'è ancora la grigliata.
Il vino e la grappa prendono possesso dei miei amici, a fanno venir
fuori il bambino che è in loro.
La domenica ci aspetta un percorso molto bello e un pelo più tecnico
rispetto a quello dello scorso anno e non vedo l'ora di mostrarli ai
miei amici, ma rimane l'incognita pioggia/fango.
Per fortuna la notte non piove e posso affrontare serenamente il
percorso, senza dover tagliare nessun tratto. Primi km in discesa,
facili facili l'ideale per svegliarsi e scaldare i muscoli poi ci
infiliamo nello sterrato di olibra:
Questo è uno dei pezzi che preferisco e ringrazio ancora orfeo per
avermelo fatto conoscere, è una strada per trattori con sassi rocce
terra e alcuni tornanti davvero belli, e alla fine c'è un tornantino
secco a sx che porta poi ad una salita da fare in seconda davvero bella,
insomma è il tipo di strada che sogni di fare ogni volta che sali in
sella ad un bicilindrico.
Raggiungiamo Croce di casale, scendiamo verso il lago di gerosa, lo
costeggiamo e proseguiamo verso monterfortino.
Qui ci aspetta uno dei pezzi nuovi della VDC2008: una salita su terra
che poi si infila in un bosco fino a sbucare vicino il rifugio amandola.
Anche questo tratto è davvero sfizioso, primi metri pianeggianti poi la
strada diventa leggermente più tecnica fino a quando si incontra uno
strappetto in salita da fare in pieno.
Tutti superano indenni questo tratto e me ne compiaccio.
Proseguiamo infilandoci in un piccolo bosco per poi sbucare vicino il
rifugio amandola.
Qui la jeep ci sta aspettando in caso avessimo bisogno di assistenza, ma
stavolta sarà proprio la jeep ad avere un inconveniente, una foratura
risolta a tempo di record da mio fratello.
Saliamo al fargno, qualcuno ne approfitta per godersi il panorama,
qualcun'altro si congeda dal gruppo per tornare a casa.
Scendiamo a tutta dal fargno, rischio di investire qualche ciclista ma
non mollo.
Le piogge dei giorni scorsi hanno scavato un po la sede stradale, ma non
per questo rallento, anzi proprio dove vedo lo sconnesso accelero.
La cura "forchette volanti" si vede molto nel mio modo di guidare e di
affrontare le difficoltà, solo un anno fa proprio in questi tratto non
riuscivo a superare i 40km/h stavolta invece filo come un treno.
Ultimo sterrato della VDC, Visso-Castelsant'angelo, percorso facile
affrontato ad andatura spedita, e caratterizzato da un susseguirsi di
paesaggi e di luoghi magici.
Saliamo a Castelluccio dove Marty ed altri lisstaioli ci aspettano in
piana per la foto di gruppo.
Questa la cronistoria della VDC2008, ho volutamente tralasciato le mie
emozioni ma il motivo ve lo spiego dopo, intanto permettetemi di
ringraziare alcune persone:
Innanzi tutto grazie a tutti i partecipanti, sempre sorridenti e con la
battuta pronta.
Con gente come voi potrei andare pure all'inferno tanto so che mi
divertirei lo stesso :-))))
Luca lawyer, come detto più volte tu per me sei un esempio da seguire,
la tua tenacia la tua caparbietà ma anche la tua umiltà mi hanno
lasciato di stucco.
Sapevi che sarebbe stata dura, ma non ti sei lasciato intimorire ed ai
sfruttato sino all'ultimo metro di questo giro per imparare qualcosa.
In molti hanno solo che da imparare da te, credimi.
Marzio Bibo, vi ho visto aiutare Luca, avete messo da parte la voglia di
correre per aiutare un amico: questo è quanto di più bello abbia visto
alla VDC
Gegè non ho parole e quelle che ho risulterebbero scontate o banali.
Mi hai visto in difficoltà e mi hai dato una grossa mano a portare a
termine questo giro, oltre che dare preziosi consigli a Luca. Più che
dirti GRAZIE non so fare.
Lorenzo e Sara: impagabili come sempre.
Per il secondo anno hanno deciso di accompagnare questa banda di
celebrolesi su per sterrati, di mettersi al loro servizio pronti alla
prima difficoltà. Grazie ragazzi!
Marty...
Quando ci siamo conosciuti nemmeno sapevi cosa fosse la lissta.
Quando li hai conosciti hai capito la forza di questo gruppo, hai deciso
di entrarne a far parte e di aiutarmi nella realizzazioni di questi 4
incontri lissta.
E' stata dura e solo tu sai quanto, se sono riuscito a fare quello che
ho fatto, lo devo a te.
Ho un solo rimpianto per questo giro: che tu non abbia potuto venire a
fare gli sterrati con il resto del gruppo. So quanto ci tenevi e la cosa
mi fa male.
Parlavo di sensazioni e di emozioni...
Ho avuto paura per tutto il giro come qualcuno ha detto...
Paura che qualcosa andasse storto, paura che qualcuno si facesse male,
paura di non finire il giro.
Qualcuno in uno stato mentale del genere se ne sarebbe tornato a casina
a piangere da mamma, ma io no: io ho voluto caparbiamente portare a
termine questo giro e l'ho fatto senza mai sbagliare!
Volevo profondamente questo giro, volevo che tutto funzionasse come un
orologio svizzero, volevo arrivare a castelluccio e vedere le facce
entusiaste di tutti i partecipanti, lo volevo perchè questa è stata la
mia ultima VDC come organizzatore.
Marty ed io abbiamo deciso da tempo di lasciare il CDT, la VDC2008 per
noi è stata l'ultima di una serie di sfide, sfide superate (credo, ma
questo non spetta a noi dirlo) a pieni voti.
E' stata una decisione difficile e quanto mai sofferta, ma non potevamo
fare altrimenti.
In tutte le decisioni c'è sempre un prezzo da pagare, il fatto di non
avervi più nostri ospiti nelle nostre zone, per noi è un prezzo altissimo.
Con l'aiuto del CDT abbiamo preso l'eredità del primavera e l'abbiamo
portata avanti, in più siamo riusciti a far diventare la VDC una
classica della lissta e di questo ne siamo compiaciuti.
Ma adesso abbiamo bisogno di altri stimoli, altre sfide, altre occasioni
di divertici e far divertire...
Auguro al CDT di proseguire e di migliorare il lavoro fin qui fatto, per
quanto riguarda me e Marty... non vi libererete facilmente di noi :-PPPPPPPP
Ciao
Mané
non scrive mai nella ml. Lo voglio dedicare a lui questo racconto
sapendo che probabilmente nemmeno lo leggerà ma non è questo che mi
importa. Questo report lo scrive uno che in moto ci va per passione e
che quando vede un bel posto si immagina già il giorno in cui lo
mostrerà orgoglioso ai suoi amici e li vedrà rimanere a bocca aperta, ed
è ad uno come me che lo dedico: uno che non gli daresti manco un
centesimo ma che quando va in giro in moto si fa sempre in quattro per
aiutare i suoi compagni di viaggio.
Dei quattro incontri lissta organizzati questo è stato in assoluto il
più difficile per me: se da un punto di vista organizzativo ero a posto
(i percorsi li conoscevo a memoria) e Marty teneva sotto controllo tutto
il resto, quest'anno avevo l'incognita meteo.
Sarà che sono troppo apprensivo, ma portare 20 moto per sterrati sapendo
per certo che troverai fango non fa stare tranquillo nessuno. Passo i
giorni precedenti l'incontro con una finestra fissa su ilmeteo.it e
osservo sconsolato l'evolversi della situazione...
Nuvola rossa mi manda un messaggio di speranza...
"Certo che la sfiga ti ha beccato in pieno.
E' dal 15 giugno che non piove e il ritorno del brutto tempo lo becchi
proprio alla Via -Del- Ciauscolo.
Ti faccio gli imbocca al lupo ne avrai bisogno"
e si offre di venire con me a fare il pregiro della Vdc.
Ci ritroviamo con i fo, marzio e la sbri, luca ed orfeo (in versione
"parole crociate sul portapacchi") ad ascoli, lasciamo i furgoni ed
andiamo verso casa.
Il tempo di sbavare sul gs 800 di uno dei fo (gran bella moto,
complimenti) che siamo in sella.
Primo sterrato, facile facile fino a dove finisce il mondo: un
susseguirsi di panorami e di casette a schiera abbandonate da decenni.
Il silenzio che regna sovrano da queste parti viene rotto solo dal rombo
dei nostri bicilindrici.
Racconto di quella volta che con le forchette siamo saliti lassu, oltre
la fine del mondo e della bellezza di quei posti, ma oggi non c'è tempo:
sasso spaccato ci aspetta!
IN SEEEELLA!
Scendiamo lentamente a valle per poi tornare a salire fino all'ennesimo
paese disabitato.
Da qui percorriamo uno sterratino sfiziosissimo che si infila nel bosco.
Un susseguirsi di saliscendi facili facili ci portano a tallacano,
proprio sotto sasso spaccato.
La salita a Sasso spaccato si rivela più difficile di quello che pensavo
per via della.... polvere.
"Ma non doveva piovere?" Già ma evidentemente eolo, impietosito, aveva
deciso di spazzar via le nuvole e concederci un pomeriggio di assoluto
divertimento.
Saliamo distanziati, la polvere sollevata dalla moto che precede non fa
vedere assolutamente nulla.
Sosta a sasso spaccato e appena la Sbri si toglie il casco urlo: IN
SEEELLA!!!! :-PPPP
Torniamo a casa, ci congediamo con orfeo (grazie per l'aiuto) e filiamo
veloci fino ad ascoli.
Al parcheggio dei furgoni troviamo quasi tutti i lisstaioli e decidiamo
di fare un serpentone unico fino al rifugio.
Parto davanti, piano nei paesi ma come sono fuori inizio ad aprire il gas.
Non c'è storia con uno come bibo, io faccio la mia andatura veloce ma
mai impiccata, fino a quella serie di curve, sx dx secca penso "e se mi
si para davanti un bus?" detto fatto all'uscita mi ritrovo davanti un
autobus. Stringo di più la curva, guardo gli specchietti: bibo mi è
addosso e dietro paolo fo finisce a terra.
MI SI GELA IL SANGUE
Parcheggio subito la moto e corro da lui: il bus si è fermato in tempo e
paolo non si è fatto nulla.
Anche il lupa è caduto ma non si è fatto nulla. Fiuuu pericolo scampato,
ripartiamo e il lupa cade di nuovo: ma c'ha preso gusto a cadere?
Saliamo al rifugio, propongo a bibo di fare un paio di sterratini che
tagliano la strada asfaltata.
E' ormai buio, vado avanti e una volta raggiunto la fine dello sterrato
mi giro dietro e "dov'è bibo?"
Spengo la moto, ma non sento niente, dopo un po arriva e mi dice di
esser caduto.
Miii cominciamo bene questa VDC: 5 cadute di cui quella di bibo che è
uno dei manici del gruppo.
Si sa le brutte notizie non vengono mai da sole, al rifugio vengo a
sapere che fabio è caduto vicino casa e si è fatto male :-(((((((
Penso"lasciamo perdere la VDC ed organizziamo la VDS Via del Santo, un
pellegrinaggio fino a s. Gabriele che è li vicino"
Cerco di non perdermi d'animo e di farmi coraggio"manè sei l'unico che
conosce il percorso, fuori sta piovendo, e sei senza scopa... che ci
vuole a fare una VDC in queste condizioni? La farebbe anche un bambino..."
Non so quante persone in una situazione del genere, sarebbero rimaste
impassibili e fredde...
La serata passa allegramente, merito del mai immutato spirito della
lissta ma anche dell'ottimo vino rosso e della grappa.
Un raggio di sole si infila attraverso la finestra della mia camera, e
annuncia una giornata che si farà ricordare; il sole splende sul
rifugio, ma delle nuvole nere non preannunciano niente di buono.
Arriva Fulvio di Fermo, arriva mio fratello con la ragazza e siamo
pronti a partire.
Già ma dov'è il gatto? Mi arriva un sms, verso roma diluvia ma proverà
lo stesso a venire.
Mando avanti gegè, e io chiudo il gruppo.
Percorro i primi km, come usciamo dal bosco quando vedo un falco
volteggiare tranquillo.
E' una costante degli ultimi giri, prima l'aquila adesso il falco...
speriamo sia di buon augurio :-)
Primi km di strada facile facile poi il primo tratto un po più
impegnativo, niente di trascendentale sia chiaro, ma la pioggia caduta
la notte rende questo tratto un po rognosetto.
Salgo per primo e mi fermo appena trovo un po di spazio per aiutare gli
altri.
Qualcuno cade qualcuno suda sette camicie per venir fuori altri salgono
tranquillamente, ma tutto fila liscio. Raggiungiamo una radura e ci
fermiamo a cambiare un paio di leve rotte, qualcuno ne approfitta per
perdersi nell'incantevole panorama che gli si para di fronte... :-))))
Risaliamo in sella, altro sterrato leggermente impegnativo, Luca ahimè
decide di proseguire su asfalto.
Filiamo tutti veloci, anche troppo tant'è che sbagliamo a girare e
dobbiamo tornare indietro.
Raggiungiamo l'imbocco della sterrato del tubo, piove, mando gegè e
marzio a fare una veloce ricognizione:"non è aria, rischiamo di farci
male". Frega niente si salta, siamo qui per divertirci non per fare gli
sboroni! Bypassiamo su asfalto e affrontiamo velocemente l'ultimo tratto
della mattina, una strada larga che in poco tempo ci porta a S. Marco.
Succulento pranzo a base di panini a all'una siamo di nuovo in sella.
S. Giacomo poi giù fino per uno sterrato dove una coppietta stava
cercando un po di intimità...
ma non sapeva che proprio di li sarebbero passati i lisstaioli...
Proseguiamo verso macchia da sole, Luca un po in difficoltà vorrebbe
mollare ma lo esorto a non farlo, gli dico di andare per la propria
strada che non abbiamo fretta.
Gegè Marzio Bibo si fanno in quattro per aiutarlo, vedo bibo spiegare a
luca come guidare in off e mi metto anche io a fare quello che dice, da
uno come lui ho solo che da imparare.
Luca decide di bypassare la via dei cinghiali e farà bene: dopo i primi
metri dove non abbiamo avuto grossi problemi, il fango blocca tutto il
gruppo costringendo qualcuno a smontare il parafango anteriore, altri a
camminare per diversi metri con la ruota anteriore bloccata.
Ma i miei compagni di ventura non si lasciano intimorire e proseguono
nonostante le difficoltà.
Decido a malincuore di bypassare la parte finale dello sterrato e di non
fare la salita della ginestra, e di andare spediti a fare gli sterrati
intorno roccafluvione.
Primi pezzi facili facili, l'ideale per godersi i panorami e per
osservare sconcertati i danni provocati dall'incendio dello scorso anno,
fino a quando arriviamo al mulino arena e mi torna in mente un guado
fatto durante la Purverera, penso tra me e me:" e' l'ideale per far
giocare i miei bambini :-PPPPPPPP"
Chi mi era dietro mi guarda perplesso svoltare verso sx su una strada
che nemmeno si vedeva, ma quando vede gli schizzi dell'acqua non ci ha
pensa due volte ed è parte a tutta.
Morale della favola: 20 bambinoni un po cresciuti che si mettono a
pescujà (detto in ascolano) nel guado. Dovevate vederli, sembravano dei
bambini di 5 anni in spiaggia, stessa faccia contenta e spensierata
:-))))))))))))
Parlo con Gegè che mi consiglia di fare lo stesso l'ultimo sterrato, ed
avrà ragione.
Andiamo a roccafluvione dove come per magia spunta il gatto: questa si
che è una sorpresa!
Gli faccio lasciare i bagagli nella jeep e gli dico di seguirci.
Primi metri di strada pianeggiante, poi arriviamo al tratto impegnativo.
Solite noiose (forse) inutili raccomandazioni su cosa li aspetta e parto
a tutta.
Passo nella parte sx della strada, ma quando provo a cambiare lato la
moto fa letteralmente un testacoda: arriva paolo fo perplesso e mi
chiede:"cazzo fai, li? Niente -- rispondo io -- gioco con la moto"
riparto deciso, il fondo è ottimo e la moto va su che è un piacere.
La faccia entusiasta dei lisstaioli la dice lunga sulla bellezza di
questo tratto, la ciliegina sulla torta del giro del sabato.
Saliamo al belvedere e ci facciamo coccolare dalla cucina della
proprietaria.
Antipasti e poi giù con le tagliatelle funghi e tartufo: 4kg di
tagliatelle x 20 persone, E' RECORD!
La proprietaria ci saluta soddisfatta, ma la guerra non è ancora finita:
c'è ancora la grigliata.
Il vino e la grappa prendono possesso dei miei amici, a fanno venir
fuori il bambino che è in loro.
La domenica ci aspetta un percorso molto bello e un pelo più tecnico
rispetto a quello dello scorso anno e non vedo l'ora di mostrarli ai
miei amici, ma rimane l'incognita pioggia/fango.
Per fortuna la notte non piove e posso affrontare serenamente il
percorso, senza dover tagliare nessun tratto. Primi km in discesa,
facili facili l'ideale per svegliarsi e scaldare i muscoli poi ci
infiliamo nello sterrato di olibra:
Questo è uno dei pezzi che preferisco e ringrazio ancora orfeo per
avermelo fatto conoscere, è una strada per trattori con sassi rocce
terra e alcuni tornanti davvero belli, e alla fine c'è un tornantino
secco a sx che porta poi ad una salita da fare in seconda davvero bella,
insomma è il tipo di strada che sogni di fare ogni volta che sali in
sella ad un bicilindrico.
Raggiungiamo Croce di casale, scendiamo verso il lago di gerosa, lo
costeggiamo e proseguiamo verso monterfortino.
Qui ci aspetta uno dei pezzi nuovi della VDC2008: una salita su terra
che poi si infila in un bosco fino a sbucare vicino il rifugio amandola.
Anche questo tratto è davvero sfizioso, primi metri pianeggianti poi la
strada diventa leggermente più tecnica fino a quando si incontra uno
strappetto in salita da fare in pieno.
Tutti superano indenni questo tratto e me ne compiaccio.
Proseguiamo infilandoci in un piccolo bosco per poi sbucare vicino il
rifugio amandola.
Qui la jeep ci sta aspettando in caso avessimo bisogno di assistenza, ma
stavolta sarà proprio la jeep ad avere un inconveniente, una foratura
risolta a tempo di record da mio fratello.
Saliamo al fargno, qualcuno ne approfitta per godersi il panorama,
qualcun'altro si congeda dal gruppo per tornare a casa.
Scendiamo a tutta dal fargno, rischio di investire qualche ciclista ma
non mollo.
Le piogge dei giorni scorsi hanno scavato un po la sede stradale, ma non
per questo rallento, anzi proprio dove vedo lo sconnesso accelero.
La cura "forchette volanti" si vede molto nel mio modo di guidare e di
affrontare le difficoltà, solo un anno fa proprio in questi tratto non
riuscivo a superare i 40km/h stavolta invece filo come un treno.
Ultimo sterrato della VDC, Visso-Castelsant'angelo, percorso facile
affrontato ad andatura spedita, e caratterizzato da un susseguirsi di
paesaggi e di luoghi magici.
Saliamo a Castelluccio dove Marty ed altri lisstaioli ci aspettano in
piana per la foto di gruppo.
Questa la cronistoria della VDC2008, ho volutamente tralasciato le mie
emozioni ma il motivo ve lo spiego dopo, intanto permettetemi di
ringraziare alcune persone:
Innanzi tutto grazie a tutti i partecipanti, sempre sorridenti e con la
battuta pronta.
Con gente come voi potrei andare pure all'inferno tanto so che mi
divertirei lo stesso :-))))
Luca lawyer, come detto più volte tu per me sei un esempio da seguire,
la tua tenacia la tua caparbietà ma anche la tua umiltà mi hanno
lasciato di stucco.
Sapevi che sarebbe stata dura, ma non ti sei lasciato intimorire ed ai
sfruttato sino all'ultimo metro di questo giro per imparare qualcosa.
In molti hanno solo che da imparare da te, credimi.
Marzio Bibo, vi ho visto aiutare Luca, avete messo da parte la voglia di
correre per aiutare un amico: questo è quanto di più bello abbia visto
alla VDC
Gegè non ho parole e quelle che ho risulterebbero scontate o banali.
Mi hai visto in difficoltà e mi hai dato una grossa mano a portare a
termine questo giro, oltre che dare preziosi consigli a Luca. Più che
dirti GRAZIE non so fare.
Lorenzo e Sara: impagabili come sempre.
Per il secondo anno hanno deciso di accompagnare questa banda di
celebrolesi su per sterrati, di mettersi al loro servizio pronti alla
prima difficoltà. Grazie ragazzi!
Marty...
Quando ci siamo conosciuti nemmeno sapevi cosa fosse la lissta.
Quando li hai conosciti hai capito la forza di questo gruppo, hai deciso
di entrarne a far parte e di aiutarmi nella realizzazioni di questi 4
incontri lissta.
E' stata dura e solo tu sai quanto, se sono riuscito a fare quello che
ho fatto, lo devo a te.
Ho un solo rimpianto per questo giro: che tu non abbia potuto venire a
fare gli sterrati con il resto del gruppo. So quanto ci tenevi e la cosa
mi fa male.
Parlavo di sensazioni e di emozioni...
Ho avuto paura per tutto il giro come qualcuno ha detto...
Paura che qualcosa andasse storto, paura che qualcuno si facesse male,
paura di non finire il giro.
Qualcuno in uno stato mentale del genere se ne sarebbe tornato a casina
a piangere da mamma, ma io no: io ho voluto caparbiamente portare a
termine questo giro e l'ho fatto senza mai sbagliare!
Volevo profondamente questo giro, volevo che tutto funzionasse come un
orologio svizzero, volevo arrivare a castelluccio e vedere le facce
entusiaste di tutti i partecipanti, lo volevo perchè questa è stata la
mia ultima VDC come organizzatore.
Marty ed io abbiamo deciso da tempo di lasciare il CDT, la VDC2008 per
noi è stata l'ultima di una serie di sfide, sfide superate (credo, ma
questo non spetta a noi dirlo) a pieni voti.
E' stata una decisione difficile e quanto mai sofferta, ma non potevamo
fare altrimenti.
In tutte le decisioni c'è sempre un prezzo da pagare, il fatto di non
avervi più nostri ospiti nelle nostre zone, per noi è un prezzo altissimo.
Con l'aiuto del CDT abbiamo preso l'eredità del primavera e l'abbiamo
portata avanti, in più siamo riusciti a far diventare la VDC una
classica della lissta e di questo ne siamo compiaciuti.
Ma adesso abbiamo bisogno di altri stimoli, altre sfide, altre occasioni
di divertici e far divertire...
Auguro al CDT di proseguire e di migliorare il lavoro fin qui fatto, per
quanto riguarda me e Marty... non vi libererete facilmente di noi :-PPPPPPPP
Ciao
Mané
ps. le foto le trovate qui
http://picasaweb.google.it/manetransalp/MotoVDC2008#
http://picasaweb.google.it/lorenzo774/VDC20080913
http://picasaweb.google.it/lorenzo774/VDC20080912