Un faro nella notte

mercoledì 24 dicembre 2008

Martinsicuro-Alba: cosa potra mani succedere lungo questo tragitto? l'ho fatto migliaia di volte, in macchina moto camion treno...

Acccendo il mio bicilindrico a parto per la mia tappa di avvicinamento all'avventura africana.
Mi vesto stile omino michelin: calzini di lana stivali da off pantaloni in goretex+imbottitura maglietta della salute maglietta decatlon maglione di lana sadomaso giacca bering+imbottitura sottocoasco pesante e guanti... manco debba andare al polonord.
Salgo a fatica sulla mototo dove i bagagli fanno bella mostra di se, attirando l'attenzione dei colleghi un po perplessi ma (secondo me) un po invidiosi.

Le ultime raccomandazione di Lucia, la guardia della mia ditta, che da brava madre di famiglia è in pensiero per me, e parto diretto verso nord.
Due calcoli sulla mano 620km da percorrere per le 19 19,30 dovrei assere a casa.

Verso Ancona trovo foschia (defininirla nebbia mi sembra eccessivo), la temperatura scende rapidamente: se fino a quel momento non sentivo freddo adesso la gambe e le mani iniziano a darmi fastidio.
Frega niente vado avanti ho ancora una vagonata di km da fare.
Fano sosta benzina: metto i pantaloni dell'antipioggia e dei guanti di plastica sotto quelli in goretex, riparto.

Ancora foschia e freddo, tiro fino a bologna e mi fermo per una cioccolata calda. Tolgo i guanti di plastica e indosso dei guanti da lavoro in cotone, sotto quelli in goretex; metto pure la giacca dell'antipioggia e un berretto di lana sotto il sottocasco.
Sono da 4 ore in ammollo sotto la nebbia e l'umidità inizia ad arrivare alle ossa.

Imbocco la A1 che ormai è buio.

Ci saranno altre 50 macchine ma mi scopro solo, solo e nudo come mamma mi ha fatto.
Ci sono io e il debole faro della mia moto ad illuminare la mia via.
Il mondo è li a pochi cm, con le sue frenesie e i suoi problemi
Il mio faro si fa ancora più piccolo, sono qui in mezzo a loro eppure con la testa sono lantano anni luce.
Sono solo, con i miei sogni e la mia caparbia determinazione a realizzarli... a volte vorrei fermarmi lo ammetto, posare la moto e proseguire al caldo magari in treno. Farei felice mio padre mia madre e molte delle persone che mi conoscono e che non capiscono/accettano il mio spirito avventuriero.
"Potrei farlo ma non sarei più me stesso" - penso tra me e me
Non dico che si debbe andar fieri di farsi 600km al gelo, ma in tutte le avventure (un po come nella vita) ci sono degli ostacoli da superare e questo è solo uno dei tanti.
Il mio faro nella notte prosegue il suo cammino.

Durante una sosta dal benzinaio incontro un inglese con un vecchio gs80 vestito stile elefantentrefen: poche parole in inglese per capire che sta tornando da istambul! Un abbraccio fraterno e riparto.

Imbocco la torino brescia, qui la nebbia si fa più fitta.
Navigo a vista, nel senso che mi metto dietro ad un furgone con i retronebbia accesi e lo seguo a distanza di sicurezza.
Mollo il gas per far scandare le mani e lo perdo di vista...
Paura!
Vedo a stento la strada, un camion lo vedo all'ultimo secondo, lo supero poi... il nulla!

Non mollo per paura di ritrovarmelo addosso ma non vedo nulla!
All'improvviso vedo dei fari superarmi e appena mi superano mi ci attacco come un bambino fa con seno della propria mamma.
Facciamo strada fino ad asti dove la nebbia si dirada, esco e mi fermo per avvisare che sono quasi arrivato.
L'occhio mi cade sui paramani e sul cupolino: c'è il ghiaccio!

Ultimi km fino ad Alba poi gli ultimi 3 km su per la strada delle langhe dove la neve e il ghiaccio fanno bella mostra di se a bordo strada e non solo.

Arrivo a casa di Marty alle 20,30, spengo la moto ma rimango li con la testa appoggiata alla borsa da serbatoio: non mi sembra vedo di essere arrivato!

Ciao
Mané

Il ruggito del coniglio

mercoledì 3 dicembre 2008

Come, non lo sapevate? Anche i conigli ruggiscono!
E fanno pure un gran casino ve lo assicuro!

Oggi mi sento cosi, un coniglio che non riuscendo a uccidere proprio
avversario, ruggisce.

E' un ruggito amaro il mio, è un ruggito di chi, come un leone in
gabbia, vorrebbe tonare a cacciare ma si ritrova dietro le sbarre a
vegetare, in mano a degli aguzzini che l'unica cosa che sanno fare e
stuzzicarlo con un bastone per cercare di farlo muovere affinché i
visitatori dello zoo non pensino che soffra o peggio ancora, che sia morto!

E' un ruggito amaro perché per un leone non esiste cosa peggiore di
vivere chiuso in una gabbia, meglio la morte piuttosto: è più dignitosa
per lui!

Verrebbe da chiedersi come il re della savana sia potuto finire in
quello stato, come mai non abbia lottato con tutte le sue forze per
difendere la sua libertà e come mai non abbia cercato di uccidere i
propri aguzzini...

La verità è che un leone, a differenza dell'uomo, uccide solo per
sopravvivere e non per il piacere di farlo. C'è rispetto in natura tra
preda e predatore, ma non tra gli uomini!

E allora? E allora il leone dovrà scegliere: o accettare di vegetare
dietro le sbarre o infrangere le proprie regole morali e uccidere i
propri aguzzini.
In entrambi i casi ci sarà un unico sconfitto: il leone!

"...a tutti i leoni in gabbia e a Dose e Presta conduttori dell'omonima
trasmissione radiofonica che per tre anni hanno allietato le mie
mattinate lavorative..."

Mané

Il sogno bambino

martedì 2 dicembre 2008


C'è una foto che vedevo da bambino quando andavo dal mio barbiere: ritraeva lui, la sua moto, le piramidi ed il deserto. Non riuscivo a togliere lo sguardo da quella foto, non so cosa avesse di bello quel posto, ma ne rimanevo stregato! Il deserto la moto l'avventura... un cocktail micidiale, contaminazione avvenuta poche speranze di disintossicarsi desiderio di provare quel mix di emozioni di persona! Passano gli anni, il bambino cresce fisicamente ma non mentalmente, continuando a sognare l'avventura: che sia un bosco o un luogo lontano mille km, basta che ci sia qualcosa di nuovo da vedere e da scoprire :-) Poi la moto, i primi stentati km su asfalto, la paura di farsi male e qualche caduta da fermo, quando ecco presentarsi la nuova sfida: le strade sterrate! Dapprima da solo e con molte paure, poi in gruppo attraverso i luoghi più belli dell'Italia...
Poi... ecco venir fuori il bambino che è in me reclamando il suo sogno: IL DESERTO!

27/12/2008 Si parte per la LIBIA!