Primavera 2008

venerdì 16 maggio 2008





Potrebbe essere il titolo di un quadro, ed è cosi che ve lo voglio
raccontare: come stessi dipingendo un quadro. Come ogni pittore che si
rispetti, prima di iniziare a disegnare non avevo la benchè minima idea di
cosa avrei fatto e di che sembianze avrebbe avuto il mio incontro: ho
iniziato tracciando due righe su una cartina (la mia tela). Sembrava
bello ma... non lo sentivo mio. Dopo alcune settimane mi ritrovo a L'Aquila,
a casa di Marty: piove, ma di starsene in casa non se ne parla. Ci infiliamo
su una delle tante strade belle dell'Abruzzo, 150km passano in un attimo,
tutti belli e tutti con una storia da raccontare.
Torno a casa, cambio tela.. ehmmm volevo dire piantina, e inizio a tracciare
delle nuove righe.
E' amore a prima vista!, fin da subito sento che sarà un bel giro!
La voglia di far prendere dei colori a quella serie di scarabocchi è
tanta,ma devo ancora rifinire il tutto, cercare dei luoghi, delle sfumature,
delle emozioni, che rendano il mio quadro unico. Il lavoro dura tutto
l'inverno e finisce il un'ora dopo l'arrivo del primo partecipante.
Si un'ora dopo, perchè la neve non mi aveva permesso fino all'ultimo di
definire il tratto off, e solo il venerdi pomeriggio sono riuscito a testare
il percorso e ad aggiungercene un altro trovato per caso.
Ecco, finalmente il mio quadro è pronto: adesso ve lo vado a raccontare
:-))))

Il venerdi alla spicciolata arrivano in hotel nuovi e vecchi
amici:quest'anno lascio l'incombenza dei conti a Marty che non si fa
scappare nessuno!!! (miii questa è più severa di me!)
La sera passa allegramente con Luca che fa le prove dello spettacolo
involontario che farà la sera dopo.
La mattina vengo svegliato alle 6.30!!!! da quel ###### di Ennio, che
evidentemente soffre di insonnia.
Una colazione veloce e alle 8,45 siamo tutti in sella... miii che precisione
;-))))))
Mancano solo i romani, che non si sa dove si sono persi. Li aspetto e alle
9.15 parto.

Pieno di benzina e si parte alla scoperta dell'Abruzzo :-)))

Dopo pochi km mi accorgo che manca qualcuno: dopo nemmeno 10 km mi sono già
perso la scopa.

E' UN RECORD!!!!!

Nessuno si era mai perso dopo dieci km! Dopo una mezz'oretta abbondante
riusciamo a ricompattarci e a ripartire: "miii sono già le dieci :-( a
quest'ora dovevamo già essere sulla piana delle rocche".
Vabbè, ripartiamo e saliamo verso il castello d'Ocre, passando per il
suggestivo paese di S. Maria d. Grotte.
In prossimità del paesello la strada si stringe e il gruppo si allunga.
Proseguiamo percorrendo la strettissima strada che porta al castello. Una
sosta per ammirare l'eremo e il panorama che spazia fino al Gran Sasso
d'Italia. Ripartiamo e la strada si infila sinuosa dentro una pineta, pochi
metri e sulla sinistra compaiono i resti del castello d'Ocre.
Sarebbe necessaria una sosta per immergersi nell'atmosfera tetra di questo
castello diroccato, immaginarsi storie di cavalieri e di battaglie, di
signori e di stupende principesse, ma il tempo è tiranno e dobbiamo
proseguire :-((

Imbocchiamo la strada che ci condurrà fino a Celano, una serie infinita di
curve e rettilinei di ogni genere, capaci di appagare il polso dx più
sopraffino :-))))) Il mio contagiri schizza oltre i 5000 giri :-)))) mentre
la strada e la natura fanno a gara per avere su di se gli occhi dei
fortunati motociclisti.
Strada o panorami, strada o panorami, strada o panorami, è un bel dilemma!
Non so cosa abbiano scelto gli altri, la strada direi, visto che nessuno è
finito in un burrone: io scelgo di gustarmi a pieno questa sinuosissima
strada :-)))) Raggiungiamo il valico a 1340m, e qui i due gruppi si
dividono. Il gruppo on raggiunge Rocca di Mezzo e il gruppo off fa una
piccola deviazione in piana prima di ricongiungersi agli altri.

Il primo tratto off è una piccola sorpresa, aggiunta durante un'ultima
frettolosa ricognizione il venerdi pomeriggio, in pratica è il vecchio
tratturo L'Aquila - Foggia di cui ho parlato tempo fa. Bello facile e
veloce, lo divoriamo in un attimo. Giusto il tempo di fare due foto e ci
ricongiungiamo al resto del gruppo.
Il secondo sterrato è leggermente più impegnativo (niente di trascendentale
ma preferisco fare le cose semplici alla portata di tutti), per questo
invito chi non se la sente ad andare con il gruppo on. Il prof ci lascia e
noi ci infiliamo nella "valle incantata", cosi ho soprannominato questo
posto. Il nome rende bene l'idea del posto, una vallata racchiusa da tre
montagne dove si riesce ancora a percepire il "rumore del silenzio".
Piccola sosta due foto e si riparte. Il fondo è buono, le uniche difficoltà
sono un po di ghiaia smossa, il resto si viaggia tranquilli. La strada
lascia la piana e si infila in un bosco: sembra di essere in una galleria di
foglie verdi.
Arriviamo ad Ovindoli e lo sterrato finisce: la faccia entusiasta di Sascha
confermano la bontà di questo percorso (grazie!).

Raggiungiamo gli altri a Celano, nemmeno il tempo di un caffè che si
riparte. Devo riconoscere che spesso sono stato fiscale nel rispetto dei
tempi, però cosi facendo abbiamo visitato tutti i posti che avevo in
programma :-))) Raggiungiamo la Tiburtina e puntiamo verso Forca Caruso: i
boschi verdi e rigogliosi lasciano spazio a degli immensi prati desolati. La
strada sale dolcemente verso i 1100m del passo, le curve si fanno sempre più
larghe e veloci quasi a volerci far andar via in fretta da questo luogo. Ma
proprio qui mi fermo, per una sosta, per una pausa, per fermare il rumore
delle nostre moto ed ascoltare quello della natura e per ammirare meglio
questo posto che ha nulla da vedere anche se il mio occhio non riesce a
separarsene. Non lo so, questo luogo ha qualcosa di misterioso che mi
affascina :-)))

Risaliamo in sella, stavolta mando Ennio avanti e io aspetto gli ultimi;
dopo pochi metri Roby mi fa cenno di andare e il mio contagiri torna
costante sui 5000: goduria!!!!
Nonostante questo impiego ben 5 km per riacciuffare Ennio e Luca, che da
persone ormai navigate guidano il gruppo senza incertezze, bravi! Il
paesaggio cambia nuovamente ma non la strada, che senza lasciarci un km di
rettilineo ci conduce fino alle gole di san Venanzio. Affrontiamo le gole
sempre con un buon passo, qui non posso non ripensare alla paga che Gabriele
ha dato un mese fa ad un monster;

"Cavolo, si sente che manca Gabriele!" esclamo a Marty - insieme al conte è
la persona che più avrei voluto avere con me a questo primavera. Non parlo
su strada, dove senz'altro mi sarebbero stati utili, ma parlo dei ristorati
in hotel dopocena e in tutte quelle occasioni dove si cazzeggia: sai che
risate che ci facevamo!”

Sfrecciamo veloci dentro le gole, un nubifragio sembra abbattersi sulla
nostra strada, ma eolo in vena di clemenza lo allontana da noi :-)))
Finalmente un po di rettilinei, giusto per rilassarsi prima del pranzo.
Gli spaghetti ai gamberi di fiume scivolano velocemente negli stomaci di
motociclisti mai sazi, il pranzo che secondo le mie intenzioni doveva essere
veloce e leggero, si trasforma in un pasto semplice ma ottimo ed abbondante:
c'è chi alza bandiera bianca, c'è chi va alla ricerca dell'ultima
forchettata di spaghetti ai gamberi, chi dell'ultimo pezzo di arrosto :-))))

Il sole, esclusiva dei Primavera targati Mané, fa venir voglia di sbracarsi
sui prati multicolori che circondano il ristorante, ma l'appetito di curve e
di castelli fiabeschi, ha la meglio e alle tre e mezzo siamo di nuovo in
sella. Pochi km di rettilineo, giusto il tempo di vedere la Rocca di
Calascio che domina la vallata e si torna di nuovo in piega: una due cento,
centocinquanta... e chi le conta più :-)))) Passiamo per Ofena, paese ormai
disabitato e continuiamo per Castel del Monte: la vista torna a spaziare per
km fino a vedere il massiccio della Maiella che è proprio di fronte a noi
:-)))

Passiamo Castel del Monte e ci fermiamo per fare delle foto alla Rocca di
Calascio che è proprio di fronte a noi. Raggiungiamo la Rocca, qualcuno ne
approfitta per una visita a piedi, io mi sdraio su un prato vicino le moto.
Il venticello che soffia costante mi fa venir voglia di volare... "non so
cosa darei per avere la mia vela e librarmi silenzioso nel cielo e vedere
questi posti dall'alto..."

La stanchezza e l'arrosto si iniziano a far sentire, ma il meglio deve
ancora arrivare.
S. Stefano di Sessanio, uno dei borghi più belli d'Italia, lo attraversiamo
in moto (di camminare non se ne parla:-( ), poi iniziamo a salire sulla
piana di Campo Imperatore. Dieci km di curve circondati dal... nulla più
assoluto: solo montagne e prati a perdita d'occhio ;-)))))))))))
Raggiungiamo la piana, pochi km e giriamo a dx verso il rifugio. Mando di
nuovo avanti Ennio e mi lascio sfilare dagli altri per fare delle foto.

Il colore dei bucaneve conferisce ai prati un sfumatura di azzurro chiaro
che contrasta con il grigio scuro minaccioso delle nuvole sopra il Corno
Grande. Man a mano che si sale la neve inizia a fare la sua presenza a bordo
strada fino a trasformarsi in un muro alto oltre tre metri ;-))))))
FANTASTICO!
Ultima foto di gruppo di giornata, un'occhiata al superbo panorama e
all'hotel che è mille metri sotto di noi (peccato non ci fosse una
sterratina altrimenti un pensierino ce lo facevo...).
Io e Marty marchiamo il territorio apponendo l'adesivo del Primavera sul
cartello di Campo Imperatore e ripartiamo.

Come fatto in precedenza mando di nuovo avanti Ennio e Luca, davvero
eccezzzzzzzzzzionali, e aspetto gli ultimi ritardatari "scortandoli" fino in
hotel.
La sera dopocena, scartata l'idea di un giro a L'Aquila, ci pensa Luca ad
intrattenere i partecipanti con uno spettacolo comico improvvisato
:-)))))))))) Altro che tombole e lotterie, Luca il prossimo anno ti assumo
come cabarettista!

La mattina ci svegliamo con un cielo plumbeo, che non promette nulla di
buono.
Fulvio decide di ripartire subito per Milano, gli altri decidono di fare lo
stesso il giro.
Dopo un rabbocco di benzina facciamo un giretto dentro L'Aquila e poi
puntiamo verso il passo delle Capannelle. Temevo molto questo primo tratto,
gli incroci erano tanti, ma grazie soprattutto ad un Roby in piena forma
nessuno si è perso.

Dicevo, iniziamo a salire verso il passo delle Capannelle, il mio contagiri
torna a salire oltre i 5000 giri, vedo dietro di me un Ennio, Freddy e il
suo amico Fausto starmi a ruota... davvero dei brutti clienti per me ;-))))
Saliamo veloci su per questo passo, incuranti della stupenda pineta in cui è
immersa questa strada, e in un attimo siamo in cima. La strada si allarga e
sempre sinuosa ci conduce fino al lago di Campotosto: è davvero divertente
guidare su questa strada, l'ideale per limare anche il più remoto dei
tasselli :-)))))

Schiviamo la pioggia ma a momenti centriamo in pieno della mucche che
pascolano beatamente dietro una curva :-((((( Costeggiamo il lago diretti
verso Amatrice, prati fioriti si alternano a scorci sul lago e sui monti
della Laga. Sosta per un caffè e per un ultimo saluto: Eugenio e Angela, la
coppia di Pescara, tornano indietro, Sascha, Barbara, Lorenzo e Norby ci
saluteranno dopo Amatrice e gli altri proseguiranno fino al ristorante.
Ultima abbuffata di curve e tornanti fino ad Amatrice ma da li fino ad
Acquasanta Terme, complice la strada (finalmente) dritta... dritta, si fa
per dire, la divoriamo in un attimo. Le nuvole grigie minacciano pioggia, ma
per il secondo anno consecutivo

AL PRIMAVERA NON PIOVE!!!.

Arriviamo al ristorante, una tavola apparecchiata stile matrimonio e gente
incravattata fino al mignolo ci mette un po a disagio, ma il proprietario ci
rassicura:" sono anch'io un motociclista, sedetevi pure :-)))"
Il tempo di toglierci le nostre armature sotto lo sguardo stupito della
gente, che viene giù il diluvio: " visto, quest'anno oltre che fare un giro
col cronometro, abbiamo pure
impostato l'orario della pioggia ;-)))))))))"

Il pranzo si rivela il migliore di questo Primavera (fiuuu, pensare che
nemmeno l'avevo provato) e i 18 euri spesi li valgono alla stragrande
:-))))))))))) Arriva il momento più triste, il saluto, non prima di aver
fatto fare un'ultima stradina stretta stretta dentro un paesino del 1500.

Strette di mano, complimenti, abbracci, a chi con te ha condiviso due giorni
fantastici; "Grazie di essere venuti, grazie perchè con il vostro entusiasmo
avete dato
un senso a tutti gli sforzi fatti per organizzare questo incontro..."

Tranne alcuni casi, in questo mio racconto non ho menzionato alcuno dei
partecipanti, anche se sono loro i protagonisti di questo giro.
Avrei voluto citarvi Mario, parlarvi del suo coraggio e della sua tenacità.
Lo scorso anno al Primavera è caduto in malomodo ma quest'anno è stato il
primo ad iscriversi.
Avrei voluto raccontarvi di Rosita (condoglianze) e di come segue suo
marito... SEI UNICA!
Di Fabio che si è fermato diverse volte sulla piana a fotografare i fiori
(GRANDE),
del Prof e di come vive la moto e l'andare in moto (per me sei un esempio da
seguire),
di Freddy, Fausto e Lorenzo e della loro contagiosa voglia di vivere
(speriamo di rivederci presto!),
di Sasha e della sua ragazza Barbara una coppia davvero bella e allegra
(voglio i confetti!!!),
dei due romani Max e Giancarlo che ci anno intrattenuto la sera dopo cena
(MITICI!!),
di Fulvio che ha avuto persino il coraggio di dormire con Ennio e Luca
(SANTO SUBITO!!!),
di Norby che ogni anno si fa mezza Italia per venirci a trovare (prometto
che il prossimo anno il Primavera lo faccio un po più a Nord),
della coppia di Pescara Eugenio ed Angela al loro primo incontro Lissta
(potevate scegliere un incontro migliore :-)))
di Marco il primo tassellato DOCG senza tassellato (ma la maglia l'hai presa
ad honoris causa?)
di Roby e del suo spirito di abnegazione durante il giro,
del Gatto e di Nonnocharlie, che mi hanno fatto aspettare mezz'ora ma che mi
hanno ripagato con la loro simpatia e la loro allegria,
dei due pazzi del gruppo (che non seremmo io e Marty) che oltre che fare
servizio di vigili/staffette hanno intrattenuto noi la sera in hotel (grazie
mille!),
di LEI, Lei che ha dato un senso alla mia vita, LEI che si è fatta in
quattro per venire incontro alle esigenze di tutti, LEI che anche stavolta
mi ha aiutato a superare le difficoltà nei mesi che hanno preceduto
l'incontro.

Di ognuno di loro ci sarebbe da raccontare per ore, ma sarebbe comunque
riduttivo, quello che vi posso dire è che, andare in giro con quei matti
della LISSTA è tutta un'altra storia :-))))))))))

Mané

Le foto le trovate qui http://picasaweb.google.it/manetransalp/Primavera2008#

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