Lo scoglio dell'aquila
sabato 2 agosto 2008
Non ho mai scritto su questo forum, e non ho mai scritto un report di un volo (di solito scrivo report di uscite in moto), ma quando ti capitano delle giornate come domenica scorsa a castelluccio....
Due sole parole su di me: Mi chiamo Mané sono di ascoli piceno e volo una gradient golden II.
Nonostante voli da tre anni ho ancora poca esperienza di volo, ma la passione è tanta.
Stavolta vi racconto di una battaglia iniziata un mese fa, una battaglia che non son riuscito a combattere per più di un mese a causa di condizioni avverse, una battaglia che qualcuno giudica a volte crudele ma che per me è una sorta di linfa vitale.
Era da un mese che cercavo di arrivare lassu, lassu dove una volta una coppia di aquile regnava sovrana, un luogo magico che proprio da questo nobile animale ha preso il nome: lo scoglio dell'aquila.
Arrivo a castelluccio con i miei due amici e compagni di mille avventure nei cieli del centro italia, un'occhiata veloce e capiamo subito che questa sarà una giornata che si farà ricordare...
Il vento dopo un mese di indecisioni di incomprensioni e di acquazzoni sembra essersi stabilizzato e soffia costante e tranquillo da ovest, l'ideale per arrivare lassu in cima allo scoglio dell'aquila e al vettore ))
La salita a piedi al decollo del vettoretto è massacrante, i 25Kg della vela si fanno sentire sulle nostre spalle ma la voglia di volare ci fa accettare questa seppur dura, fatica.
Il mio amico Ubaldo si attarda, lo chiamo via radio e mi dice di andare che poi mi raggiungerà. "No Ubaldo, stavolta dobbiamo andarci insieme lassu" "tu intanto vai, io ti riprendo"
Roberto l'altro mio amico non ci pensa due volte, solleva la sua vela deciso, due passi ed è in volo pochi passaggi ed è già 30 metri sopra il decollo.
Vorrei aspettare Ubaldo, ma so che presto me lo vedrò sbucare da qualche parte senza accorgemene, cosi dispiego le mie ali al vento corro e in pochi metri sono in volo. La battaglia inizia subito, passaggi radenti sul costone del vettoretto per cercare la massima ascendenza, con un occhio puntato sul gps per controllare l'avanzamento (impostantissimo quando si vola qui) e uno rivolto agli altri volatori.
Roberto mette subito in chiaro le cose e ben presto sparisce diretto non so in quale landa di castelluccio, io invece continuo a fare dei passaggi fino a raggiungere quota 1800 e da li inizio il mio traversone fino a sotto lo scoglio dell'aquila. La vela inizia a ballare ed un paio di volte prova a chiudersi, ma io la controllo e proseguo anche se un po intimorito.
Il bip del variometro inizia a farsi sentire sempre più: +3 +5 +6.5 metri al secondo!!! di ascendenza ))))))
Passo davanti allo scoglio dell'aquila, osservo la sua imponenza e la sua bellezza, da terra o meglio dalla strada non si riesce a percepire la magia di questa roccia. Proseguo la vetta è ancora lontana.
Arrivo a quota 2000 metri "da qui in poi si balla, ma durerà solo qualche centinaio di metri poi si stabilizzarà!" penso tra me e me.
Già, ma i miei amici? dove sono? Roberto che non ha la radio sta puntando verso il rifugio perugia e ubaldo? "ubaldo ubaldo ci sei? ubaldo ubaldo mi ricevi?" Niente tutto tace, boooo forse è ancora a terra. 2400 metri, e sono appena le sei.
Mi gusto il panorama sulla piana e su tutta la vallata del tronto.
Non ci sono parole per descrivere un simile spettacolo!
Arrivo a quota 2800m... che faccio? quasi quasi mi faccio un giro in piana. In 4 anni di volo non ho mai girato la piana, ho l'imbarazzo della scelta... ci metto poco a scegliere la mia meta: castelluccio.
Punto le mie ali e provo a fare la mia prima traversata della piana.
Avanzo a 15/20 km/h e dopo mezz'ora sono sulla verticale, l'entusiasmo è a mille!!!!!
Faccio una virata stretta sulla verticale del paese e mentre la faccio mi chiedo cosa staranno pensando giù a terra... "forse che sono un pazzo, ma magari qualcuno penserà che sono solo un sognatore che sta nel suo ambiente naturale: le nuvole!"
Dura poco, il variometro segna 2000m, se voglio rimanere in volo devo tornare al vettore.
Volto le spalle al paese e complice il vento filo ad oltre 60km/h verso il vettore. E' fatta, ce l'ho fatta, quante volte da piccolo ho visto le vele lassu in alto sopra il paese ed adesso l'ho fatto io. La vela fila veloce e in pochi minuto il mio variometro torna a farsi sentire: rincomincia la battaglia )
Sinistra destra lungo il pendio, 2000 2100 2200 poi l'occhio cade in basso e vedo Ubaldo che sta salendo a tutta birra: c'è poco da fare, ha un'altra marcia rispetto a me!!!
Lo chiamo via radio e finalmente mi risponde.
"Che quota hai? quant'è l'avanzamento?"
"2700m, 30km/h di avanzamento" rispondo io.
"E' ancora presto, andiamo a fare un giro?"
"Ok, io vorrei andare verso il Guaidone, magari la c'è qualche bella termica"
"no, io vado a castelluccio poi al fontanile, poi ci sentiamo" si congeda ubaldo.
Abbandono di nuovo la cima del vettore diretto verso una nuova sfida una nuova meta verso qualcosa che mi regali qualche emozione.
E di emozioni un luogo come castelluccio ne ha tante da regalare, basta solo saperle cogliere...
Sorvolo il campo scuola, li guado e li saluto con l'augurio di arrivare un giorno quassu. Pochi metri ancora e sono sul Guaidone, la vela continua a scendere... un'occhiata all'inghiottiotoio alla piana e a ubaldo che ha raggiunto il fontanile. Decidiamo insieme di andare verso forca di presta e da li decidere il da farsi. 270° a dx e la mia vela punta decisa verso est.
Volare con il vento alle spalle mi fa viaggiare a 60km/h tiro l'acceleratore e sfioro i 65km/h: che spettacolo!!!!
Pochi minuti e sono sopra il decollo di forca di presta, dove alcuni sono ancora a terra. Sono a quota 1800, ne ho per provare a fare un po di dinamica. Viro verso dx e punto forca canepine costeggiando il costone.
Mi gusto l'ennesimo scorcio sulla piana, poi lo sguado cade sotto di me, dove dei falchetti incuranti di me stanno andando a caccia.
Sento ubaldo e concordo con lui che c'è turbolenza e non ha senso rimanere qui. 180° a destra e dirigiamo di nuovo verso il vettore.
Passiamo di nuovo sopra il decollo di forca di presta.
Sento di nuovo ubaldo
"che facciamo? atterriamo?"
"Per me possiamo proseguire, non ho impegni stasera..."
"dove? ormai la piana l'abbiamo girata tutta"
"Proviamo a risalire sul vettore, adesso è molto più difficile. Se ci riesci puoi definirti bravo"
"ANDIAMO!!!!!!!"
Rincomincia la lotta, torniamo sul vettoretto, passaggi radendi sul pendio per cercare di sfruttare anche l'ultimo soffio di vento.
Si sale poco (1/2 metri al secondo) ma si sale ))
A 1850m riparte il traversone.
Passiamo larghi per evitare il venturi della gola poi proprio sotto lo scoglio dell'aquila torniamo fare il pelo ai prati.
Voliamo vicini scherzando via radio: questo è uno di quei voli che non scorderemo mai!
Arriviamo di nuovo a quota 2400m io punto il monte prata, ubaldo invece se ne va in piana.
Mi gusto l'ennesimo panorama mozzafiato, ma avanzo poco e faccio marcia indietro. Torno di nuovo sopra lo scoglio dell'aquila, e decido di aspettare il tramonto in volo...
Vedo il sole fare capolino lontano dietro le nuvole, vedo la palla dapprima incandescende poi rossa fino a diventare arancione per poi sparire dietro le nuvole...
Mollo i comandi e lascio scivolare silenziosa la mia vela verso terra, gustandomi questo meravigioso spettacolo della natura....
Sono estasiato, la fatica il freddo la stanchezza accumulate durante queste quattro ore di vole sparicono come per magia.
Sono le 9,15 e inizia far buio: inizio a fare delle virate strette per scendere più velocemente ma la vela proprio non ne vuol sapere: evidentemente non è paga di volo e di panorami; fatico non poco a scendere.
A terra ritrovo i miei compagni di avventura, il mio ed il loro sorriso parla più di mille parole...
CHE SPETTACOLO!!!!
Ciao
Mané
Le foto le trovate qui
http://picasaweb.google.it/manetransalp/ParapendioLoScoglioDellAquila0308#
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