Tunisia, il pensiero fisso è quello.
Marty se la dorme alla grande nella stanza accanto, ma io sono qui a vedere i video del deserto tunisino, cercando di prepararmi alla nuova sfida.
Report foto appunti, non me ne lascio sfuggire nemmeno uno, in fondo questi momenti fanno parte integrante del viaggio e me li gusto al pari dei moemnti in cui sarò laggiù.
Non sarà facile, guidare in due in fuoristrada è molto impegnativo, nel deserto... bhoooo che cavolo ne so cosa troverò laggiù.
Pensieri dicevo, fare la tsp in due è stato impegnativo, oltre che per le condizioni del fondo, per alcuni "errori" di gestione del mezzo (leggasi gomme e pasticche dei freni finite), laggiù in teoria sarà meno dura ma i km sono tanti e comunque c'è l'incognita sabbia e thole ondlè
Proprio quest'ultima mi preoccupa non poco, Smontic dice che non ne troveremo molta ma anche poca che sia non so quanto la gradirà la mia schiena malconcia e peggio quella di MArty.
Bho, in fondo se fosse tutto facile, tutto semplice, non partirei.
Le sfide mi entusiasmano, mi danno vita, mi danno quella carica e quella voglia di lottare che mi fa sentire unico e vivo.
Ricordo la faccia di alcuni miei colleghi che lo scorso anno mi hanno visto partire per la Libia, il loro sguardo di dissenso ("quella non è la moto giusta per andare sulla sabbia" mi dicevano) le loro frasi "chi te lo fa fare a partire con questo freddo, stattene a casa", ricordo gli oltre 400km di autostrada nella nebbia, il ghiaccio sugli specchietti, il freddo assurdo, poi la caduta in Libia, il dolore assurdo, le lacrime celate dietro gli occhiali da off, le preoccupazioni sulla perfetta guarigione della spalla, gli ultimi km alle 3 di notte sulla A14 poi... poi il pianto liberatorio, il pianto di chi ha creduto ad un sogno, lo ha difeso con tutte le sue forze e l'ha raggiunto.
Coraggio Manè, sguardo rivolto oltre l'ostacolo e gas ben spalancato!
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