E’ una notte buia come poche quando
mi metto in marcia diretto verso nord, verso un sogno che non so se
mai si avvererà.
Ho paura del buio, è una paura ancestrale, una
paura che mi porto dietro dai primi anni della mia vita e che non mi
ha mai abbandonato, ma poco può questa paura contro la voglia di
avverare un sogno. Arriva l’alba, il buio lascia spazio ad un
timido sole dapprima e poi ad uno strato di labile nebbia. Lascio
l’autostrada e vago solitario attraverso la bassa padana:” ma che
sono ci son venuto a fare qui? Possibile che in questa landa desolata
della pianura padana possa esserci qualcosa che ha a che fare con un
mio sogno? Ci credo poco!” Continuo a vagare solitario attraverso
prati intorpiditi e casolari diroccati, attraverso alcuni paesi
seguendo una sottile linea bianca disegnata su una logora cartina poi
finalmente i primi cartelli, una zona militare, una sottile linea
asfaltata che sembra congiungersi con l’infinito dei cieli e poi
cancello sorvegliato da soldati con una scritta:”Cinquantesimo
Stormo”. Sono arrivato!
dettaglio di uno dei tornado |
C’è un anonimo muro con sopra un
filo spinato, poche persone che confabulano tra di loro e un bus semi
abbandonato in questo angolo sperduto della bassa padana:”possibile
che sia qui quello che cerco? Non credo, ma ormai che sono qui tanto
vale aspettare per vedere cosa succede…” Arriva un omone grosso,
si fa chiamare Steve, è il mio contatto per questa nuova avventura:
il tempo di una fugace presentazione e salgo sul bus.
Il cancello si apre, pochi passi e il
bus si ferma, mi guardo intorno, di aerei nemmeno l’ombra, in più
non vedo hangar o grosse installazioni:”Come siamo già arrivati?
Questa uscita continua a sapermi di fregatura…” Già, ma dove
sono e cosa ci sto a fare? Sono al Cinquantesimo stormo caccia di S.
Damiano, provincia di Piacenza e sono qui grazie a Steve e al gruppo
de ”www.ilvolo.it”
per visitare la base e carpire alcuni segreti.
Mentre il comandante ci da il benvenuto
e ci fa visionare un video di presentazione, succede qualcosa, un
rombo assordante inizia a sovrastare la voce del narratore
distogliendo la mia attenzione, poco possono le immagini dei Tornato
in guerra contro il rombo delle due turbine, la voce rombante di
questa bellissima macchina travolge i nostri pensieri distogliendo la
nostra attenzione dal video: è il segnale che stavo aspettando,
finalmente potrò vedere dei Tornado volare! Usciamo ancora inebriati
dal rumore dei motori e ci dirigiamo verso alcuni hangar dove un
bellissimo Tornado è in attesa di ricevere le meritate cure di uno
specialista. Ci avviciniamo lentamente, l’emozione è tanta! Siamo
imbambolati come dei ragazzi al primo appuntamento, c’è chi scatta
foto, chi gira freneticamente intorno alla macchina osservandola nei
minimi dettagli, chi incredulo cerca di capacitarsi di quello che sta
vedendo.
il mitico tornado |
Ma c’è qualcosa di strano nell’aria,
qualcosa che non si vede ma che ti entra nell’anima trafiggendola
come una spada, qualcosa di subdolo ed estremamente pericoloso che si
insinua dentro come un virus invisibile e letale: è un odore, anzi
no un profumo! E’ un misto di kerosene e olio bruciato: è il
profumo del volo e di un sogno che si sta avverando!
Respiro a pieni polmoni, ormai la
contaminazione è avvenuta, respiro a pieni polmoni cercando di
captane fino in fondo ogni singola essenza e trattenerla il più
possibile dentro di me, respiro respiro e in breve sono ubriaco,
ubriaco di volo! Vago intorno al velivolo come uno zombie, provo a
fare qualche domanda intelligente allo specialista ma non mi riesce,
sono li ma non sono li, si ma allora dove sono?
dettagli |
dettagli |
dettagli |
Passo alcuni minuti a
scrutare minuziosamente la macchina cercando di capirne il
funzionamento, finché non arriva il mio turno per vedere il posto di
guida; mentre salgo lentamente la scala vedo me stesso salire
velocemente sul Tornado: indosso una tuta di volo anti G e un casco
con una pantera con su scritto “Mané”.
Mi siedo al posto di guida, parlo con
lo specialista che mi conferma che la macchina è ok, accendo i
motori: il cuore inizia a battere freneticamente mentre uno sguardo
ebete mi si stampa in faccia. Faccio gli ultimi controlli, abbasso la
cappotta e mi preparo a rullaggio:”Torre di controllo a Mané,
autorizzato al decollo – Ricevuto!” Afferro la cloche, do
manetta a tutta e in pochi secondi vengo catapultato in aria mentre
con insistenza qualcuno continua a richiamare la mia attenzione da
dietro: mi volto e mi ritrovo vicino ad un Tornado fermo a terra
mentre un pilota continua a spiegarmi il funzionamento di questa
bellissima macchina.
top gun? |
“Cos’altro vuoi sapere?” - Mi
chiede - Con la faccia di un ragazzo distratto quando viene beccato
da un professore rispondo:”Ehmmm chi io? No, non saprei, scusa
voglio solo afferrare la cloche per qualche secondo e…”
Vrrrrrrooommm il mio viaggio immaginario continua sui cieli della
Puglia, poi sopra il mar Mediterraneo poi ancora più a sud,
sorvolando le dolci e maestose dune del Sahara…
“Va bene cosi, grazie: per questa
volta ho volato abbastanza!” Non glielo dico, ma forse lui l’ha
capito, ha capito che in quei pochi secondi ho spiccato il volo,
forse non saprà su quali cieli ho volato ma di sicuro ha capito....
che ho volato!
Torno a terra o almeno ci provo, anche
se la mia testa è ancora là: tra cieli e nuvole e deserti! Eh già,
il profumo dei sogni ha effetti allucinogeni sui soggetti deboli! E’
che non c’ero preparato, non ero preparato a vivere un sogno
bambino e quando mi ci son trovato la mia testa ha iniziato ad
elaborare le fantasie più recondite facendomi vivere una sorta di
allucinazione, che ci posso fare?
pasaggio basso |
Un Tornado si appresta a tornare a
terra seguito da lontano da una schiera di teleobiettivi spaziali da
far invidia alla NASA. Con la promessa di vedere un decollo nel primo
pomeriggio ci fiondiamo a mensa, ma quando avvertiamo il primo rombo
tutti si scordano della fame ed iniziano a bramare di vedere questi
bestioni decollare… Una scarsamente misurata passeggiata verso il
bar e siamo a pochi metri da questi bestioni: il cuore torna a
battere freneticamente!
Siamo li, teleobiettivo in mano, pronti
ad fare i raggi “x” a queste bellissime macchine, a discutere del
tipo di equipaggiamento installato piuttosto che della potenza delle
turbine, siamo li a fare una cosa che non abbiamo mai smesso di fare
da quando eravamo bambini: siamo li a sognare!
Qualche teleobiettivo |
I tornado ci passano davanti
salutandoci prima di recarsi sulla pista, alcuni secondi e il rombo
assordante dei motori e dei postbruciatori ci scuotono l’anima
facendoci vivere un turbinio di emozioni indescrivibile! “Ciao
ragazzi, non finirò mai di ringraziarvi abbastanza per avermi fatto
vivere un sogno…”
Grazie! |
Dedicato a tutti i piloti, tecnici,
ingegneri, personale di tutti i livelli, che ogni giorno dedicano
anima e corpo per il prestigio e la sicurezza della nostra nazione.
Mané