Martinsicuro - Martinsicuro

sabato 25 febbraio 2012



Il volo che non ti aspetti è li, servito in una fredda giornata di febbraio, di quelle giornate da passare al caldo vicino al camino con la ragazza. Ma la malattia del volo a volte ti fa perdere il lume della ragione e ti porta a fare... qualche cazzata!

Ma si, che cazzata sia, fino all'ultimo respiro, fino all'ultima goccia mi miscela, fino all'ultimo soffio di vento!
In fondo c'ho preso gusto a seguire il mio istinto e ormai la nomea di "pazzo del villaggio" me la son beccata, per cui tanto vale proseguire per la mia strada!

15 litri di miscela: ci sono volatori che ci volano per un mese, io si e no una giornata. All'inizio sono tentato di caricarne solo 6 ma poi opto per i canonici 10 litri (non si sa mai!). Fa freddo, il cielo si sta comprendo e, cosa peggiore, c'è una perturbazione in arrivo: l'idea è di fare un voletto breve fino a Villa Rosa ma il mio istinto mi dice di partire con tanta benzina...

Decollo in maniera inecepibile e mi fiondo verso S. Benedetto rincorrendo per alcuni secondi, alcuni gabbiani che dormono al margine della Sentina. Arrivo al porto dopo dieci minuti di volo ma è presto, troppo presto per pensare di aspettare in volo, l'arrivo dei carri; e allora che si fa, ma soprattutto dove si va? Pedaso? No, troppo noioso! giulianova? No, troppo noioso anche questo. Allora dove si va? Monteprandone, se non si balla non è male...

Monteprandone
Viro verso ovest, sorvolo lo stadio delle Palme e mi avvicino con moltissima cautela alle colline pronto a fare dietrofront in caso di turbolenza molesta! La vela si muove repentinamente nei pressi della SS16, trattengo il respiro per alcuni interminabili secondi con il mio cuore che inizia a pulsare freneticamente, ma come accarezzare le colline torna ad avanzare sicura, senza nessuno scossone, senza incertezze!

Monteprandone con il suo antico borgo, si staglia alto sulle dolci colline picene ricoperte di un labile strato di soffice neve, mentre qua' e la' sprazzi di campi arati riemergono del gelido ghiaccio. Antichi camini sparano in cielo del caldo fumo bianco mentre intorno solo alcuni sparuti automobilisti hanno osato abbandonare il tepore casalingo per andare per centri commerciali... Sorvolo la casa di Peppe, un volatore di vecchia data, uno che ne potrebbe raccontare di cotte e di crude sul volo ma non oggi, oggi anche lui è rintanato nella sua casetta al caldo o forse è a fare il matto su qualche pista da sci...

Monteprandone è ormai alle mie spalle mentre la vallata del tronto, come un red carpet (te piace eh? ho scritto red carpet mica tappeto rosso? sò fregno vero?mavaff  ;-)  ), si è srotolata al mio arrivo: devo decidere il da farsi! Ascoli è un gran bell'obiettivo però è lontano e poi c'è la perturbazione in arrivo... ma si VAFFANCULO, proviamoci! Proviamoci accidenti, non voglio passare la vita a rimpiangere le cose che avrei poture fare e che non ho fatto!



Salgo a quota 400 metri e viro verso verso destra, verso Ascoli, verso quella citta' da cui sono partito per andare a scoprire il mondo! la mia vela scende dolce fino alla Salaria e poi gira deciso verso ovest lambendo i comuni di Monsampolo, Spinetoli, Castel di Lama fino ad arrivare ad Ascoli, la citta' delle cento torri! La vallata è ricoperta da uno spesso strato di neve che annulla i colori tipici di questa vallata e la fa apparire arida, sterile e triste, come la steppa siberiana: è la magia della neve che trasforma ogni cosa.  

Tutta questa desolazione mi mette un po paura, ma poi mi fa sorridere di gusto; sorridere perchè, per l'ennesima volta sono solo nonostante i tanti amici ma è sempre stato cosi, sono sempre stato solo nei momenti importanti e difficili della mia vita! "dai Manè, ce la farai anche questa volta e te ne tornerai a casa con quel sorriso beffardo di chi non si è mai arreso alla vita!"

Monticelli

Arrivo a Monticelli, immediata periferia di Ascoli; per un attimo sono tentato di scendere ma poi mi accorgo che nel serbatoio ci sono ancora sei litri di miscela: quasi quasi provo a tornare a casa!
Ma si proviamoci di nuovo, tanto oggi non potrei stare in nessun altro posto che non si stare aria!

Disegno dei larghi cerchi in aria, vorrei andarmene fino ad Acquasanta dai miei ma non me la sento di rischiare e me ne torno verso casa lambendo il lato sud della vallata del Tronto. Osservo la superstrada Ascoli-Mare e penso ai tanti automobilisti che mi stanno ossservando, per un attimo salgo con loro e mi godo il caldo ma soprattutto la musica, quella si che mi manca quassù! Mi manca Vasco e gli Stadio, gli U2 e i Pink Floyd, i Litfiba degli esordi e le canzoni di Bennato, mi mancano le cuffie e i mangianastri, la musica a palla e i sogni ad occhi aperti, mi manca... pensare che la musica possa cambiare il mondo! Ma va bene cosi, intanto continuo a volare e ad ascoltare Vasco mentre scrivo!

la vallata del tronto

Il fiume Tronto scende sornione a valle, ormai il suo greto è ridotto ad un canale e le golene che ne caratterizzavano il corso sono solo un ricordo sbiadito, più in alto i borghi del teramano sembrano osservare silenzione le mosse del nemico storico: lo stato Papalino! Colonnella, fiera e maestosa come sempre, sorveglia l'ingresso sud della vallata del Tronto mentre più a valle, Martinsicuro sta combattendo la sua guerra personale contro l'erosione delle coste.

Colonnella


Nei pressi della SS16, dopo due ore mollo finalemente il gas e mi lascio scivolare silenziosamente verso il mare. Torno verso casa e Marty affacciata al balcone e penso bene di scriverle un messaggio:"...io sono ancora qua', eh... gia', eh... gia'"  

Una lacrima mi scende dal viso e si disperde nel cielo

Ciao

Mané

le foto sono qui: https://picasaweb.google.com/109494104851010723245/ParamotoreMartinsicuro190212?authkey=Gv1sRgCP23nqWrmavjLw

1 commenti:

Anonimo ha detto...

molto molto emozionante. complimenti.

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