...torna sempre sul luogo del delitto
Sono le due di pomeriggio di una domenica assolata. La bora è arrivata e con lei nuvole nere che promettono temporali: quale migliore occasione per tornare quatto quatto nei luoghi del delitto?
Mi cambio d’abito… ehmmm volevo dire, moto, e mi dirigo dove il giro era finito. Pochi metri ed incontro… un quaddista. La mia antipatia per questo genere di persone è risaputa, ma mi fermo lo stesso a scambiare due chiacchiere. A pelle questo ragazzo mi sta simpatico ed in più ha la mia stessa motorizzazione (Suzuki 400): due chiacchiere e decidiamo d fare strada insieme. Ci infiliamo su un fosso dove mai avrei osato da solo, alcune centinaia di metri e dobbiamo arrenderci causa gomme lisce (una volta tanto non le mie :- P).
Torniamo indietro e ci avventuriamo attraverso le sue terre, costeggiamo vigneti e attraversiamo rigogliosi boschi. Raggiungiamo un campo arato:”Da qui non so come proseguire!” “lo so io tranquillo, ieri ho perlustrato palmo palmo la zona, seguimi !” Via veloci su per una sterrata infangata, seguendo il giro fatto in precedenza. Ripercorriamo un fosso davvero bello che avevo fatto il giorno prima; è scontato lo so, ma in due puoi permetterti di osare di più e di distrarti a vedere il panorama, insomma è più rilassante e divertente, anche se meno affascinate. Cerchiamo qualche tratto nuovo, finchè non raggiungiamo un campo dove alcuni crossisti si stanno allenando. Via a tutta, facendo salti via viaa sempre più alti: libidine!!!!!
Il mio amico si congeda, non prima di avermi mostrato qualche altra sfiziosa deviazione, io invece mi rimetto in caccia. Raggiungo i territori ad est, provo qualche deviazione ma senza successo. Raggiungo un collinotto da cui si vede il mare:” è laggiù che devo arrivare!” La dea protettrice degli esploratori in erba si ricorda di me ed in breve mi propone una bella serie di sfiziosissimi sterrati che mi conducono in breve a un km dal mare, però… manca un finale degno dei questo giro: l’arrivo sulla spiaggia!
Una strada scende nel fiume, passa sotto la ferrovia e punta verso est: E’ MIA!!!!!! E’ lei, è lei, è lei, ne sono sicuro, ce l’ho fatta!
In breve arrivo al mare e trovo un tratto di spiaggia desolato, l’ideale per giocare un po! Accelero a tutta urlando di gioia, la contentezza è troppa! Sono strafelice, per l’ennesima volta la mia determinazione ha vinto!
Superata la fase di euforia, mestamente riprendo il bitume e punto i tasselli verso sud, verso la mia amata che mi sta aspettando a braccia aperte!
Mané
Sono le due di pomeriggio di una domenica assolata. La bora è arrivata e con lei nuvole nere che promettono temporali: quale migliore occasione per tornare quatto quatto nei luoghi del delitto?
Mi cambio d’abito… ehmmm volevo dire, moto, e mi dirigo dove il giro era finito. Pochi metri ed incontro… un quaddista. La mia antipatia per questo genere di persone è risaputa, ma mi fermo lo stesso a scambiare due chiacchiere. A pelle questo ragazzo mi sta simpatico ed in più ha la mia stessa motorizzazione (Suzuki 400): due chiacchiere e decidiamo d fare strada insieme. Ci infiliamo su un fosso dove mai avrei osato da solo, alcune centinaia di metri e dobbiamo arrenderci causa gomme lisce (una volta tanto non le mie :- P).
Torniamo indietro e ci avventuriamo attraverso le sue terre, costeggiamo vigneti e attraversiamo rigogliosi boschi. Raggiungiamo un campo arato:”Da qui non so come proseguire!” “lo so io tranquillo, ieri ho perlustrato palmo palmo la zona, seguimi !” Via veloci su per una sterrata infangata, seguendo il giro fatto in precedenza. Ripercorriamo un fosso davvero bello che avevo fatto il giorno prima; è scontato lo so, ma in due puoi permetterti di osare di più e di distrarti a vedere il panorama, insomma è più rilassante e divertente, anche se meno affascinate. Cerchiamo qualche tratto nuovo, finchè non raggiungiamo un campo dove alcuni crossisti si stanno allenando. Via a tutta, facendo salti via viaa sempre più alti: libidine!!!!!
Il mio amico si congeda, non prima di avermi mostrato qualche altra sfiziosa deviazione, io invece mi rimetto in caccia. Raggiungo i territori ad est, provo qualche deviazione ma senza successo. Raggiungo un collinotto da cui si vede il mare:” è laggiù che devo arrivare!” La dea protettrice degli esploratori in erba si ricorda di me ed in breve mi propone una bella serie di sfiziosissimi sterrati che mi conducono in breve a un km dal mare, però… manca un finale degno dei questo giro: l’arrivo sulla spiaggia!
Una strada scende nel fiume, passa sotto la ferrovia e punta verso est: E’ MIA!!!!!! E’ lei, è lei, è lei, ne sono sicuro, ce l’ho fatta!
In breve arrivo al mare e trovo un tratto di spiaggia desolato, l’ideale per giocare un po! Accelero a tutta urlando di gioia, la contentezza è troppa! Sono strafelice, per l’ennesima volta la mia determinazione ha vinto!
Superata la fase di euforia, mestamente riprendo il bitume e punto i tasselli verso sud, verso la mia amata che mi sta aspettando a braccia aperte!
Mané
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