Sul tetto del mondo
martedì 9 novembre 2010
Doveva essere un'uscitina veloce, tanto per “marcare il territorio”...
...il fatto è che quando salgo in moto so sempre dove voglio andare ma non so assolutamente dove mi porterà il mio istinto!
Domenica a pranzo le buone intenzioni ci sono tutte:”un giretto veloce, il tempo è poco e probabilmente ci sarà del fango. Ripercorro al contrario il giro fatto qualche settimana fa e per le quattro sono a casa...”.
Amletico dilemma: esco col piccolo o con la cicciona? La cicciona ha le gomme lisce, il piccolo ha bisogno di qualcuno che lo metta alla frusta e che controlli che le biellette reggano... quindi?
La cicciona, che domande!
Rotta verso nord, supero il fiume e subito inizia il divertimento.
Su veloce per un bellissimo sterratone, da fare in terza piena, con la moto che scoda.
Si, il posteriore scoda vistosamente, il fango e la gomma alla frutta non vanno proprio d'accordo, accidenti! Frega niente, le emozioni che mi sa dare la cicciona, il piccolino non me le da manco in un anno! Proseguo verso ovest ripercorrendo le sterrate fatte qualche settimana fa, ormai i paesaggi li conosco talmente bene che non mi meraviglio più nel vedere i vigneti multicolori e i rigogliosi boschi vestiti di chiome sgargianti... Saluto qualche contadino intento a raccogliere le olive, e con mia grande soddisfazione il mio gesto viene ricambiato: questo a mio avviso è il modo corretto per garantire la sopravvivenza di questo nostro sport.
Proseguo su e giù per le colline marchigiane, con l'occhio fisso sulla strada sempre piena di insidie, e con il gas ben spalancato per sopperire alla mancanza di tassello... una goduria!
Arrivo al luna park: porcaccia di una miseria l'hanno chiuso! Frega nulla, passo a lato e poi mi ci infilo nel punto giusto per fare un bel salto: ci voleva!
Avanzo ancora verso ovest, ormai il giro sta volgendo alla fine quando i miei occhi guardano un percorso che sale verso sud... maledizione conosco quello sguardo e conosco quel genere di sterrate: di solito sono il preludio di casini, di fatica, di sudore e di bestemmie... ma anche di qualcosa di nuovo, di bello, di emozionante che mai riuscirò a raccontarvi!
Via verso sud, seguendo una insignificante sterrata ma guidato dal mio fido istinto.
La parte iniziale è pianeggiante ma come inizia a salire, il fango inizia a diventare un problema: la moto inizia a scodare vistosamente e riesco ad avanzare solo grazie a qualche poderosa pedata. Un tappeto di foglie gialle appare dinanzi ai miei occhi, vorrei tornare indietro per non rovinarlo, ma un po egoisticamente decido di proseguire verso l'ignoto. Raggiungo l'asfalto e subito vedo altri percorsi, ma decido di non andarci e proseguo verso ovest, verso il fiume che si rivela sempre bello e divertente con guadi e tanti tanti sassi: una goduria!
Esco e mi metto in cerca di altri percorsi, il mio istinto mi dice che c'è dell'altro ma non so dove...
Lentamente avanzo verso ovest e in lontananza rivedo i percorsi che non avevo voluto fare in precedenza. Li snobbo per l'ennesima volta, determinato ad avanzare verso le montagne ma sento...
...che cavolo ne so, più provo ad allontanarmi da questi posti e più sento che è la che devo andare.
Sono pazzo? La pazzia... spiegherebbe molte delle cose che faccio... ma no, io mi ostino a credere al mio istinto fregandomene del giudizio degli alti!
Lentamente mi faccio guidare verso questi percorsi, non so come ma li trovo al primo colpo e... mi si para di fronte l'ennesimo parco giochi di questa meravigliosa vallata con sterrati larghi, veloci, viscidi ma soprattutto belli, ma belli veramente! :-)
Incurante del fondo viscido vado alla scoperta di questo angolo di paradiso, con coraggio e un po di spregiudicatezza mi avventuro in questi tetri luoghi, con la spavalderia di un bambino parto verso terre inesplorate! Un lungo sterrato si inerpica attraverso dolci colline, intorno a me il silenzio assorto della natura e ovunque terre arate, impregnate del sudore di chi queste terre si ostina a coltivarle! Ci sarebbe da raccontare per ore di queste persone, a volte rudi, dall'aspetto poco raccomandabile, ma dal cuore d'oro, ma oggi no, oggi devo raccontarvi delle mie avventure (cazzate ndr).
Il sole fa capolino dietro il Vettore, disegnando profili di montagne a me tanto care: la mia ora è arrivata, entro mezz'ora farà buio e mi tocca tornare a casa, sul serio. Scendo lentamente verso il mare:”ma no, prima di tornare a casa c'è un piccolo luna park che devo assolutamente vedere, tornare a casa senza averlo visto non avrebbe senso”. Rassegnato, mi metto di nuovo alla ricerca dello “sterrato perduto”: dopo tre tentativi andati a vuoto lo trovo. Una bellissima salita di terra, bella e ripida, l'ideale per testare la tenuta delle (fu) mitas E09. No, non mi fido, negli ultimi sterrati la gomma non aveva proprio grip, meglio rimandare. Osservo meglio la collina e vedo che dietro c'è una montagna molto bella e che promette bene... Via, di nuovo, su per la prima strada bianca che mi si para di fronte, senza sapere dove sono e dove sto andando, ma in fondo è cosi che mi piace viaggiare, vagabondando come uno zingaro, senza una meta, senza fissa dimora, vivendo la vita alla giornata :-)
Ora: che ve devo dire? Che questo sterrato faceva schifo? Che non ho sbavato come un san bernardo? Che mi sono annoiato? Dite che ve la sto menando troppo con questo report?
Vedo la cima e come trovo una sterrata istintivamente urlo:”E' mia!!!!” Vi ho mai detto che il fango marchigiano ha effetti allucinogeni? No???????
Dicevo, mi infilo nell'ennesima sterrata, ormai è buio ma non me ne frega: ho deciso di arrivare in cima a questa collina e lo farò, costi quel che costi!
Batto a tappeto ogni singolo sterrato, sentiero, percorso di cinghiali, dopo dieci minuti di vani tentativi raggiungo una radura, mi guardo intorno e… urlo!!!! Urlo come un bambino, urlo la soddisfazione e l’incredulità per l'ennesimo obiettivo raggiunto. Chiamo Marty:“Sono sul tetto del mondo! Da quassù la vista spazia per km e km, le luci, le città, le auto... sono dei piccoli puntini nel buio di queste magnifiche montagne! E' uno spettacolo surreale!”
Mi siedo sul ciglio del burrone…
…. (Silenzio)....
Mané
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