La giornata perfetta

sabato 15 gennaio 2011

La giornata perfetta è quella in cui ti siedi e dici:”non potevo chiedere di meglio”.

Perfetto... non è la parola giusta: speciale, unico, piacevole. Sono qui portatile sul tavolo a raccontarvi delle mie avventure per farvi rivivere “virtualmente” la mia giornata...
Ci riuscirò? Ci provo, come sempre.

Chi mi conosce sa che ho due grandi passioni: la moto e il volo. Passioni, non hobby, sono cose ti entrano dentro e imbrattano la parte sana del tuo cervello: contaminazione avvenuta, non puoi vivere senza!
Sabato mattina, il dubbio è sempre lo stesso: moto o volo?
La scelta cade sulla moto, ma con l'obiettivo di essere a casa per pranzo, mangiare e spiccare il volo. Sono le 9 quando mi ritrovo su una spiaggia deserta come sempre succede in inverno. Faccio una foto di rito e parto diretto verso le “mie” terre.


I primi chilometri sono sempre piacevoli, saliscendi veloci da fare a tutta col DRZ. Il piccolo ha carattere, sapete? Basta solo aprire a dovere il gas e il gioco è fatto. Si, mi sto pian piano innamorando di questa moto, anche se LEI, la mia amata transalp mi manca, eccome se mi manca.
Ma oggi c'è fango e non è il caso si avventurarsi con la cicciona. Proseguo verso ovest ripercorrendo strade battute più volte, ormai le conosco come le mie tasche e non mi sorprendo più di fronte ai bellissimi panorami che mi si parano di fronte.
Quello che mi sorprende è il fondo, sempre diverso, sempre impegnativo: si suda ma è un sudore piacevole. 

Una serie infinita di saliscendi, curve fatte a tutta e tanto tanto fango. Incontro un trattore, mi accosto e aspetto che passi:”mi raccomando, accelera!” - mi urla sorridendo - “non mancherò!” lo saluto... forte, qui ancora i contadini ti salutano e ti rispettano!
Fango, ma quanto ce n'è? Tanto! In un rettilineo affrontato ai 50km/h la moto mi parte davanti, per fortuna in mio soccorso intervengono i miei stivali n°48 che a mo di sci, mi permettono di evitare una rovinosa caduta. Grazie Mamma!

Ma quanto è bello l'Abruzzo? Tanto! Uno lungo rettilineo con dei pioppi a fianco scorre veloce sotto le mie ruote, mi fermo e provo ad immortalare lo spettacolo: no, non rende l'idea!
 
Sono le undici, devo avvicinarmi verso casa! Ma ci sono i guadi qui vicino, vuoi non farli? No, i guadi non si toccano! Via veloce attraverso pietre e torrenti, con la moto che va dove vuole, l'acqua che pian piano fa capolino sugli stivali e la bava alla bocca: eh si, l'enduro è una gran bella droga! Torno indietro e me lo rifaccio a tutta, con la moto che scoda come sempre e l'acqua che mi finisce pure nel casco: goduria!!!!. Nuovi percorsi si parano di fronte a me ma rimango sui sentieri “battuti”. Avanzo verso est, tra prati incolti e boschi, sterrate e strade bianche, con la gente che ti saluta, si ti saluta! Abruzzesi, che gente!

Ho un obiettivo dichiarato: tornare “sul tetto del mondo!”
Un giro bello come questo non può non finire lassù, tra cielo e nuvole! Pian piano mi avvicino, ma decido di provare la “direttissima”. Direttissima... te pare semplice!
Da sotto la direttissima sembra facile, ripida ma facile, ma so bene che tra l'erba incolta si celano pericolose insidie. Provo! 1A, 2A, 3A, 2A, subito capisco che i terreno sotto l'erba è arato ma non mollo. Un gradino e la moto si impenna cadendo di lato in contro pendenza. Fanculo!
Con molta fatica rialzo la moto, e mi fermo a guardare il panorama... ma no, devo arrivare sul tetto del mondo, solo da lassù oserò osservarlo!
Altri gradoni, altri problemi e altre cadute. Decido di avanzare a piedi e trovo un sentiero percorribile... ehmmm si fa per dire! Rami ginestre e erba ad altezza viso... frega un cazzo tengo aperto e in breve e sono li: tra nuvole e cielo!

Si il mio posto è li, dove tutto sembra più bello, unico, magico!
No, foto non ne faccio, almeno da qui... Scendo, ho un altro punto panoramico da visitare ed è già mezzogiorno. Di nuovo prati, facili facili e poi sono nell'ennesimo punto panoramico di questa bellissima ragione. 

 
Ho dato tutto me stesso, sono in riserva e la moto, altro non vuole che essere lavata e parcheggiata sotto casa... Con la moto linda e pulita mi avvio verso casa, ma quando arrivo alla spiaggia decido di verificare la velocità del vento, ora: vuoi che scenda, vada (a piedi) sulla spiaggia, controlli la velocità del vento e torni (a piedi) alla moto? Che domanda, no di certo. Via veloce fino al bagnasciuga, il tempo di capire che non è aria per volare e... GAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASSSSSSSSSS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quindici minuti di pura libidine tra sabbia e dunette altre 10cm... è la degna conclusione di una bellissima giornata di enduro.

Grazie a mia madre per avermi fatto le gambe lunghe e i piedi n°47

Ciao

Mané

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande...che invidia io qui a lavorare
Mandrache

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