Aspettando la neve cosa fai? Te ne stai in casa rannicchiato sotto un caldo plaid, pop corn e telecomando in mano, oppure te ne esci a comprare il futile in un centro commerciale zeppo di persone intente a dimostrare che quel futile è gli è indispensabile, oppure...
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aspettando la neve |
Dopo tre ore e un dito ferito, finalmente la mia Transalp può sfoggiare una bellissima gomma nuova nuova che chiede solo di sollevare polvere e fango! E sia, la meteo promette neve e pioggia: quale miglior occasione per una uscita in solitaria? Si in solitaria, sperando che piova e venga giù la fine del mondo, sperando di vedere la natura nella sua forma più selvaggia e ribelle!
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il porto di Martinsicuro |
Mi vesto pronto ad affrontare qualunque imprevisto e mi incammino verso il molo. Il cielo è tetro e minaccioso mentre il mare sta sfogando le sue ire sulle spiagge ormai ridotte a degli esili lembi di sabbia e sui alcuni sparuti scogli. Respiro a pieni polmoni l'aria salmastra e mi dirigo verso Ovest.
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dove cavolo vado? |
Inizia un valzer su due ruote, una serie di movimenti dolci e mai bruschi, una serie di azioni apparentemente prive di una sequenza logica ma che viste dal cuore di chi guida, sono una danza, a volte frenetica, a volte dolce e sinuosa quasi erotica, una serie di movimenti che per noi motociclisti sono un modo per esprimere il proprio io, il proprio modo di essere... Enduristi, stana gente: sfrecciano a 100km/ora su delle pietraie e dicono che loro non corrono bensì danzano!
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uno dei tanti sterrati della giornata |
Nuvole tetre e scure incombono sulla mia testa: tutto intorno il paesaggio si fa scuro e la poca luce che riesce a passare attraverso le nuvole non riesce a risaltare il verde acceso del grano appena spuntato.
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grano appena spuntato |
La prima caduta di giornata, con la moto che finisce a valle e mi costringe ad una sfacchinata per rialzarla; per fortuna niente di rotto e posso proseguire serenamente. Il mio valzer prosegue allegramente tra torrenti e sterrate, conducendomi in meno di un'ora a Villa Lempa dove la Fortezza sembra osservare preoccupata la mia moto. Il tempo di una barretta e si riparte diretti verso sud, lambendo la Montagna dei Fiori.
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Civitella del Tronto sullo sfondo |
E' un'emozione indescrivibile percorrere queste sterrati, qui il valzer prende un ritmo dolce e veloce, qui si balla senza sosta, senza errori, qui anche la più schiappa si sente un provetto ballerino, qui corri su una sterrata e ti immagini in qualche bella sala abbracciato ad una radiosa ragazza mentre balli di fronte ad una sala gremita di persone pronte ad applaudirti!
Una scivolata su una pietra mi riporta con i piedi per terra (per non parlare della faccia), rallento l'andatura e mi accorgo di una sinistra presenza che da un po mi sta seguendo: osservo meglio e scorgo la fortezza di Civitella del Tronto, sempre lei, osservarmi preoccupata. Supero una frana con burrone annesso e in breve torno a ballare il mio dolce valzer sfrecciando tra salite e pietraie.
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una piccola frana |
Sono quasi arrivato all'asfalto quando mi si presenta il solito bivio: strada nuova o strada vecchia?
“Maledetto Mané, sei solo e lo sei per scelta, oggi la solitudine l'hai cercata per pensare, pensare a quel maledetto venerdì al lavoro, a quella pugnalata gratuita ricevuta da un amico, ma questo non ti da diritto di cacciarti in ogni guaio!”
La mia voce continua a parlarmi ma io non l'ascolto ed in breve mi ritrovo in una frana con un ripido e stretto sentiero alla fine. Scendo per studiarne la fattibilità ma sono più interessato a quello che c'è dopo l'ostacolo piuttosto che nell'ostacolo: un errore che mi costerà caro!
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la frana maledetta |
Provo a passare ma subito mi ritrovo con la moto incastrata e il burrone ai miei piedi. Butto la moto a terra, a fatica la trascino ma non riesco a rimetterla in piedi:”C'E' NESSUNO! C'E' NESSUNO!” mi metto ad urlare sperando nell'aiuto di qualche cacciatore ma non arriva nessuno. Continuo faticosamente a trascinare la moto verso monte, il sudore mi ricopre la faccia e fatico a respirare.
Studio ogni possibile soluzione ma il burrone è li a pochi centimetri dalla ruota e non lascia spazio all'inventiva. E' una situazione di merda, una delle peggiori di sempre, la stanchezza sta prendendo il sopravvento ma non mi perdo d'animo. Continuo strenuamente a trascinare la moto cercando di allontanarla dal burrone e al tempo stesso di rimetterla in piedi. Dopo un'ora e mezza di fatica e sudore finalmente la moto è in piedi e fuori dal pericolo.
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il punto di non ritorno |
Con la schiena è a pezzi quando me ne torno verso casa, dovrei accontentarmi e tornare verso casa via asfalto ma non sarei io, cosi decido di proseguire via sterrati. Le colline teramane si aprono al mio passaggio, veloci strade bianche si alternano a tortuose pietraie fino a condurmi in breve al fiume Salinello. Osservo il greto del fiume, le sue misere acque, e il suo largo corso memore dell'ultima alluvione: non resisto e decido di ficcarmici dentro!
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sul Salinello |
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Colori |
Percorro 5 km del fiume tra guadi, pietraie e sabbia, tanta sabbia. Una
goduria per me, un po meno per la mia bistrattata schiena. Un vero
paradiso per un bicilindrico, dove puoi sfrecciare veloce e lavare la
moto prima degli ultimi tratti fangosi, sterrati che in breve mi
conducono fino alla spiaggia dove il mio giro si conclude.
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la spiaggia di giualianova |
Ciao
Mané
un po di foto della giornata