Emozioni

giovedì 19 luglio 2012

tratto da Consorzio Costa Dei Parchi

Questo tizio qui non lo conosco ma mi piace come scrive e poi fa delle bellissime foto... Andatevele a vedere sul sito http://www.costadeiparchi.it
 
Una fredda brezza di montagna accarezza piacevolmente il mio viso mentre passeggio lungo il bagnasciuga, più in là alcuni turisti si godono il primo sole della giornata mentre un gabbiano sonnecchia su uno scoglio.

All’improvviso, forse disturbato dalla mia presenza, vedo il gabbiano correre verso l’acqua per poi spiccare il volo raggiungendo in breve le nuvole: “Chissà che bello deve essere volare e chissà quali magnifici paesaggi potrà ammirare da lassù!” penso tra me e me mentre lo osservo librarsi in aria con una leggiadria da far invidia ad una piuma! Basta, non resisto, voglio volare anche io!

Raggiungo un prato prospiciente la spiaggia dove incontro un istruttore di paramotore e dopo alcune lezioni arriva il mio turno, arriva il momento di spiccare il volo! Sento il cuore battere freneticamente, respiro a pieni polmoni questo mix di miscela, salsedine e fiori, un mix di sapori contrastanti che rimarrà per sempre intriso nella mia mente. Il mio istruttore controlla che tutto sia a posto e inizio a correre per decollare, corro verso il mare, corro verso un sogno, corro verso quel mondo, il cielo, che ho sempre agognato di visitare. La mia è una corsa goffa, non priva di incertezze e di dubbi, una corsa dapprima faticosa e subito dopo emozionate, una corsa che nulla ha a che vedere con l’eleganza del gabbiano visto in precedenza!

Pochi metri ancora e lentamente mi sollevo da terra cacciando un urlo liberatorio:”yahooo!”

Il cuore sembra esplodere dall’emozione mentre poco a poco i miei occhi si riempiono del beige tenue della spiaggia e dell’azzurro intenso del mare. Il mio istruttore che mi segue a distanza, mi urla qualcosa ma non lo ascolto, sono troppo preso dall’emozione, troppo distratto dai paesaggi che mi si parano di fronte, troppo preso dal mio sogno che si sta avverando! La Costa dei Parchi è li, ai miei piedi, con le sue lunghe spiagge, con le sue palme e con gli chalet , con la sua lunga pista ciclabile che sembra volermi trascinare verso sud; poco oltre la campagna abruzzese con i sui verdi prati e i campi di grano dorati che diffondono intensi profumi, sopra, le dolci colline abruzzesi che, con la linearità di un corpo di donna, ti conducono fino alle maestose creste dei monti Gemelli e del Gran Sasso d’Italia!

I miei occhi, come cavalli imbizzarriti, all’improvviso partono alla scoperta di questo nuovo mondo che mi si para davanti, vagano per alcuni secondi tra i maestosi borghi di Colonnella e Tortoreto, dolcemente scivolano giù dalle colline accarezzando il grano arso dal sole per poi tuffarsi nel mare e ritornare nella mia testa impregnati delle fragranze del mare. Inizio a girare intorno cercando di capacitarmi di quanto si sta mostrando si miei piedi, lentamente salgo fino a cento metri di altezza, mollo il gas e mi lascio scivolare silenziosamente fino ad alcuni metri dalla spiaggia godendomi alcuni secondi di surreale silenzio, rotto solo dal fruscio delicato dell’aria che avvolge dolcemente me ed il mio mezzo coccolando la mia lenta discesa fino a pochi metri da terra. Il rombo del mio motore torna a turbare la magia del volo, ma non mi infastidisce più di tanto, so che senza quel rumore sarei relegato a terra e non potrei godere delle tante sfumature che solo il volo sa offrire. Un bambino mi osserva ammirato e mi saluta: ricambio il saluto e rivedo in lui me stesso da bambino, con un cassetto pieno di sogni ed una voglia innata di volare:“Non arrenderti e non smettere mai di sognare!” penso tra me e me; vorrei urlarglielo ma non posso, rimarrà un pensiero destinato a perdersi tra le nuvole.

Con un po’ di malinconia proseguo verso sud lambendo la spiaggia: alcuni gabbiani mi osservano da lontano e come mi avvicino spiccano il volo, volando al mio fianco per alcuni brevi ma intensi secondi. Una scossa pervade il mio corpo, brividi e tremiti si susseguono per alcuni secondi mentre osservo questi meravigliosi uccelli volarmi a fianco. L’emozione sfocia presto nell’ennesimo urlo di gioia, mentre un sorriso ebete mi si stampa in faccia.

“Ce l’ho fatta, sono diventato come loro, forse un po’ più goffo nel volo, ma pur sempre un essere volante!” Una lacrima scende dal viso e si stacca fino a polverizzarsi nel cielo azzurro!

Mané

0 commenti:

Posta un commento